giovedì 2 agosto 2012

ECONOMIA VIRTUALE O REALE?

Sono giorni di incertezza e di malessere per un cancro che ha metastasi in tutto il Mondo. L'economia, base e fermento attivo per la crescita di ogni Nazione, oggi è un gioco di numeri "virtuali". Niente ormai rappresenta l'Economia reale di un Paese. Qualcuno dirà che questo era già nei fatti fin dall'inizio della Rivoluzione Industriale. il Capitale organizzato in Stati Maggiori avrebbe a poco a poco e con frequenti crisi di sistema ( ricordiamo quella del 1929 in America) costruito un suo POTERE completando un sistema oligarchico finanziario mondiale chiamato ECONOMIA GLOBALE, dove l'uomo non è più un essere umano, ma un numero, un ingranaggio, una rotellina marginale. Prima il G7, poi il G8, il G20 e un giorno l'Ordine Mondiale della Finanza. E' vero, ma questo sistema che mette il "MERCATO" al di sopra della stessa Sovranità delle Nazioni e dei Popoli ha un imperatore o un Centro di Comando? Si, ha una testa di Piovra che sono le BANCHE e LA FINANZA VIRTUALE (borse). Sappiamo, meglio dire sapevamo, tutti che un terreno vale tot, se lo rassodo e lo coltivo vale tot+valore del coltivato, se ci costruisco una casa vale tot+valore del coltivato+valore della casa. Questo modello che sta alla base dell'evoluzione dell'uomo (coltivo, costruisco, commercio) è funzione delle capacità dell'imprenditore e dei lavoratori che lo collaborano. Questo era una volta, oggi non è più così. Oggi la logica commerciale e imprenditoriale, che un tempo si basava sulle capacità e sulle dotazioni naturali e intellettuali delle Nazioni, deve sottostare alla logica della GUERRA ECONOMICA MONDIALE DELLA FINANZA che spazza via governi e sistemi politici per sostituirli con la SVALUTAZIONE e lo SPREAD. Cioè si comprano i debiti di una Nazione e si controllano i suoi gangli vitali economici strozzandoli o allargandoli a secondo dell'utile che se ne ricava. La Democrazia è la prima vittima del sistema. La volontà popolare viene gestita stringendo la cinghia fino al massimo consentito e costringendo la gente a sacrifici e a mutilazioni continue delle conquiste socialdemocratiche che avevano infiammato il Secolo appena andato. Hanno scardinato l'Ordine sociale, la scuola pubblica, la stessa ETICA E GIUSTIZIA SOCIALE sono finite nel carnaio delle illusioni di libertà. TV spazzatura e arene mediatiche sostituiscono le istituzioni democratiche. Sale la disoccupazione e aumenta il divario tra chi ha troppo e chi non ha più niente. Occorre, allora, ricominciare ad essere partigiani della LIBERTA' REALE e della DEMOCRAZIA REALE e riprendere tutto quello che i nostri nonni e i nostri genitori avevano costruito con sacrifici, lotte e presidi. Primo fra tutti il DIRITTO AL LAVORO, sancito dalla Carta Costituzionale Italiana.
Ugo Arioti

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