lunedì 4 luglio 2016

Lago d'Iseo, ultima chiamata per The Floating Piers: un milione e mezzo di visitatori per Christo

Lago d'Iseo .... Christo

Impossibile allungare la vita dei pontili arancioni dell'artista bulgaro: la provvisorietà è proprio un tratto caratteristico delle sue opere. Il numero dei visitatori arrivati da ogni parte è stato più del doppio delle stime iniziali
Non ci sarà nessuna cerimonia di chiusura. Così come, del resto non c'era stata nessuna inaugurazione. Mancano poche ore alla fine di The Floating Piers, il sistema di pontili fluttuanti che l'artista bulgaro Christo ha montato sul lago d'Iseo regalando ai moltissimi visitatori la sensazione di camminare sulle acque, meglio se - come suggerito dallo stesso Christo - si è accettato di camminare a piedi nudi. Un gioco di parole che, naturalmente ha contribuito a rendere l'opera ultrapopolare sui siti, sui social, sulla stampa nazionale ed estera. 
Ma non è stato solo un successo virtuale quello di Christo. Un numero impressionante di persone, il doppio del previsto - il 29 giugno il tetto del milione di visitatori era già stato sfondato - sono partite in treno, in auto e hanno fatto file di ore sotto un solo feroce con l'ansia e la fretta di camminare sul lago, perché il tempo era poco: solo 16 giorni, dal 18 giugno al 3 luglio. Secondo le stime della prefettura di Brescia sono state, in media, centomila le persone al giorno che si sono messe in marcia. Il milione e trecento mila è stato superato nelle ore scorse, alcune stime parlano di un milione e mezzo di visitatori.

"La gente viene da ogni parte per camminare verso il nulla - diceva ammirato l'atista - Non per lo shopping, non per incontrare gli amici". Poi ammoniva: 
"Se non avete pazienza, non venite. L'attesa fa parte dell'esperienza". Così come la pioggia, il vento, il sole, la luce del giorno e il buio. Tanti hanno anche tifato affinché l'opera non venisse smontata, ma diventasse perenne o almeno, si è chiesto, l'artista allunghi la vita del suo capolavoro.
Ma le opere dell'artista bulgaro, esponente della land art, sono così: temporanee, accessibili a tutti e gratuite. Così è stato quando ha avvolto il Pont Neuf a Parigi o il Reichstag a Berlino. Nessuna deroga, neanche a parlarne. Che sarebbe stato un successo di pubblico, comunque, si era capito da subito. Il giorno della non-inaugurazione Sulzano (il paese da cui partono i Piers) scoppiava: "Il territorio è saturo, è sconsigliato intraprendere viaggi verso l'opera". Erano le 15 circa quando gli organizzatori hanno dovuto diramare l'avviso. L'opera aveva già fatto il tutto esaurito.
Per calcolare l'indotto economico è ancora presto, il bilancio verrà fatto nei prossimi giorni. L'opera è stata pagata in proprio da Christo stesso - 15 milioni la spesa finanziata vendendo i bozzetti e i modelli preparatori dell'opera - ma tutto il territorio ne ha beneficiato. Quando i pontili saranno definitivamente chiusi (nelle prime ore di domani verranno smontati i primi 20 metri di passerella in modo da renderla no più percorribile) ci sarà

 una conferenza stampa per fare "un bilancio dell'operazione" con il presidente della Regione, Roberto Maroni, e l'artista. L'impressione, comunque, è che l'arte può dare da mangiare. Ne è convito Christo che ha inseguito questo sogno per 40 anni, da quando nel 1970, insieme con la moglie Jeanne-Claude (che è morta nel 2009) aveva immaginato un'opera di questo tipo pensando di realizzarla prima in Argentina, poi in Giappone.

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