martedì 24 luglio 2012

La Notizia: In piazza per difendere quello che le banche ci hanno rubato


In piazza per difendere quello che le banche ci hanno rubato »
In marcia con gli indignati a Madrid - d
«In piazza per difendere quello che le banche ci hanno rubato»
In marcia con gli indignati a Madrid
di Ruben H.Oliva
MADRID - Basilio non ha dubbi, gli “Indignados” sono un movimento spontaneo e sono arrivati per rimanere. Basilio Martin Patino, classe 1930, è uno dei più grandi registi spagnoli viventi. In questi giorni sta finendo la sua ultima opera «Libero, ti voglio» un film documentario che ha seguito il movimento degli Indignados fin dalla sua nascita il 15 maggio del 2011. Da qui l’abbreviazione del movimento di protesta conosciuto in Spagna come il 15M.
 Ha registrato immagini di una violenza inaudita in cui la polizia di Barcellona ha scatenato la sua furia contro un popolo fatto da giovani ma anche da donne, anziani e bambini. «La polizia di Barcellona si pentirà di quello che ha fatto» scandisce Patino. Per lui il peggio o il meglio, secondo il punto di vista dal quale si osservi il fenomeno, deve ancora arrivare. Non a caso, nella sola Madrid le assemblee si susseguono a ritmo serrato in tutti i quartieri. Si raccolgono firme contro il potere delle banche e le misure di austerity previste dal governo di centro destra di Mariano Rajoy dettate dalla Bce.

Gli Indignados non vogliono uscire dall’Europa né dall’euro, ma pretendono una Spagna meno corrotta, più solidale e trasparente. Basilio Patino, il regista, non ha dubbi. Per uno come lui che ha conosciuto il carcere per i suoi film di denuncia sulla dittatura del generalissimo Franco, gli Indignati sono il movimento più sano e sorprendente esistito dopo la morte del Caudillo. Basta scendere in piazza, un sabato qualsiasi, per trovare migliaia di persone che manifestano pacificamente. Si va dai giovani che un lavoro non lo hanno mai trovato, a quelli che il lavoro lo hanno già perso o sono in procinto di perderlo, ai pensionati che temono di perdere la pensione, un sostegno minimo che in larga scala non serve nemmeno per coprire le spese del supermercato. Difficile è trovare una collocazione ideologica agli “indignati” specie se si guarda con uno sguardo italiano.

Ci sono indignati di destra, di sinistra, ex qualunquisti. Insomma un popolo che ha detto basta. I minatori della regione nordica delle Asturias, in sciopero da tempo, che hanno intrapreso una lunga marcia di 450 km a piedi per raggiungere la capitale, sono stati accolti da un bagno di folla di appartenenti a questo movimento. Sono popolari e accettati dai più. I vecchietti si consultano con loro, i negozianti pure: sono un movimento aperto che rappresenta una vera opposizione al mondo politico ed economico. Uno degli ultimi scandali finanziari, quello della banca privata Bankia, la quarta per importanza del paese che il governo ha dovuto nazionalizzare per evitare il crack finanziario ha fatto scattare manifestazioni in tutto il paese. Una delle tante signore di una certa età presenti alla manifestazione contro Bankia ci racconta come i soldi delle pensioni che, teoricamente, erano depositi a tasso fisso, sono stati investiti in azioni privilegiate, roba da esperti insomma. Gli “Indignados” sono per il momento, l’unico ostacolo al mondo degli economisti e della finanza e il loro esempio inizia a prendere piede in diversi paesi europei. Per loro le persone vengono prima dei numeri.

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