martedì 21 novembre 2017

L’asteroide che viene da lontano e sembra il monolite di «Odissea 2001»

È lungo 400 metri e largo dieci volte di meno. È il primo oggetto scoperto di sicura provenienza da oltre il Sistema solare. Non può colpire la Terra

di Paolo Virtuani
 
 
 Viene da oltre i confini del Sistema solare, è lungo e piatto, assomiglia a qualcosa di conosciuto, al monolite di 2001: Odissea nello spazio, la presenza «superiore» che visita la Terra e dà la scintilla dell’intelligenza a una tribù di antenati dell’umanità. Lo scorso 19 ottobre il telescopio Pan-Starrs1 alle Hawaii ha scoperto un asteroide che, dopo l’analisi dell’orbita, è stato giudicato provenire dall’esterno del Sistema solare. Questa categoria di oggetti astronomici era stata ipotizzata da decenni, ma mai erano state trovate le prove dirette della loro esistenza. L’asteroide è stato prima chiamato 1I/2017U1 e poi battezzato Oumuamua, parola hawaiiana che significa «il messaggero che viene da lontano e arriva per primo».
 
 
Ora, grazie all’analisi dei dati ottenuti pubblicata sulla rivista Nature, è stata calcolata la forma di Oumuamua: è una sorta di lastra lunga 400 metri, larga dieci volte di meno e abbastanza piatta. Subito è scattato l’accostamento al monolite ipotizzato dallo scrittore Arthur C. Clarke e tradotto in immagini dal regista Stanley Kubrick, che compare più volte nel film e «guida» l’umanità dallo stato scimmiesco alla conquista del tempo e dello spazio. Il colore è rossastro, come gli oggetti che si trovano oltre l’orbita di Plutone.
Roccia e metallo
Secondo gli scienziati, nel Sistema solare i nuclei cometari e gli asteroidi con una forma simile si possono contare sulle dita di una mano sui circa 750 mila che sono stati identificati. Oumuamua gira rapidamente sul proprio asse di rotazione: compie infatti un giro ogni 7,3 ore e la sua luminosità muta rapidamente, come nessun altro oggetto spaziale finora scoperto. Tutto ciò porta a ritenere che l’asteroide sia composto quasi totalmente da roccia con una parte di metallo, senza acqua o ghiaccio. Il colore rosso è dovuto agli effetti di centinaia di milioni di anni di esposizione alle radiazioni cosmiche.
Viaggiatore interstellare
Attualmente Oumuamua si trova a 200 milioni di chilometri dalla Terra e viaggia a una velocità di 38.300 metri al secondo (quasi 138 mila chilometri all’ora). E soprattutto non ha nessuna possibilità di colpire il nostro pianeta. Nel maggio del prossimo anno passerà non lontano da Giove e nel gennaio 2019 oltrepasserà l’orbita di Saturno per poi proseguire il suo viaggio interstellare in direzione della costellazione di Pegaso. Un visitatore rapido, ma che può dare ancora molte informazioni utili alla scienza.

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