È lungo 400 metri e largo dieci volte di meno. È il primo oggetto scoperto di sicura provenienza da oltre il Sistema solare. Non può colpire la Terra
di
Paolo Virtuani
Viene da oltre i confini del Sistema solare, è lungo e piatto, assomiglia a qualcosa di conosciuto, al monolite di 2001: Odissea nello spazio,
la presenza «superiore» che visita la Terra e dà la scintilla
dell’intelligenza a una tribù di antenati dell’umanità. Lo scorso 19
ottobre il telescopio Pan-Starrs1 alle Hawaii ha scoperto un asteroide
che, dopo l’analisi dell’orbita, è stato giudicato provenire
dall’esterno del Sistema solare. Questa categoria di oggetti astronomici
era stata ipotizzata da decenni, ma mai erano state trovate le prove
dirette della loro esistenza. L’asteroide è stato prima chiamato
1I/2017U1 e poi battezzato Oumuamua, parola hawaiiana che significa «il
messaggero che viene da lontano e arriva per primo».
Ora, grazie all’analisi dei dati ottenuti pubblicata sulla rivista Nature,
è stata calcolata la forma di Oumuamua: è una sorta di lastra lunga 400
metri, larga dieci volte di meno e abbastanza piatta. Subito è scattato
l’accostamento al monolite ipotizzato dallo scrittore Arthur C. Clarke e
tradotto in immagini dal regista Stanley Kubrick, che compare più volte
nel film e «guida» l’umanità dallo stato scimmiesco alla conquista del
tempo e dello spazio. Il colore è rossastro, come gli oggetti che si
trovano oltre l’orbita di Plutone.
Roccia e metallo
Secondo
gli scienziati, nel Sistema solare i nuclei cometari e gli asteroidi
con una forma simile si possono contare sulle dita di una mano sui circa
750 mila che sono stati identificati. Oumuamua gira rapidamente sul
proprio asse di rotazione: compie infatti un giro ogni 7,3 ore e la sua
luminosità muta rapidamente, come nessun altro oggetto spaziale finora
scoperto. Tutto ciò porta a ritenere che l’asteroide sia composto quasi
totalmente da roccia con una parte di metallo, senza acqua o ghiaccio.
Il colore rosso è dovuto agli effetti di centinaia di milioni di anni di
esposizione alle radiazioni cosmiche.
Viaggiatore interstellare
Attualmente
Oumuamua si trova a 200 milioni di chilometri dalla Terra e viaggia a
una velocità di 38.300 metri al secondo (quasi 138 mila chilometri
all’ora). E soprattutto non ha nessuna possibilità di colpire il nostro
pianeta. Nel maggio del prossimo anno passerà non lontano da Giove e nel
gennaio 2019 oltrepasserà l’orbita di Saturno per poi proseguire il suo
viaggio interstellare in direzione della costellazione di Pegaso. Un
visitatore rapido, ma che può dare ancora molte informazioni utili alla
scienza.
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