Odio la bugia patologica che è
bugia sgradevole per chi la subisce. I maschietti hanno la tendenza
a raccontare fatti inverosimili, gonfiare in maniera chiaramente
incredibile dei fatti che si vogliono sostenere, e negare l'evidenza di fatti che
gli altri scoprono o contestano. Nei miei compagni di genere mi viene facile
scoprirlo, perché lo fanno senza una strategia generale. Maschi siamo, esseri
troppo semplici e semplificati! Più difficile è scoprire una donna che
falsifica la tua vita per averne un suo risultato, buono o cattivo non si sa,
ma a lei pare giusto e così, lei diventa una bugiarda patologica che ha fortuna
solo all'inizio, quando chi ancora non la conosce le dà fiducia. Il termine, infatti, è
dato dalla durata del credito. Ovviamente, noi uomini, mariti, partner, amanti
o amici siamo le figure più colpite da questa “disgrazia”. La bugiarda
patologica non ha un fine pratico, concreto (come il truffatore) ma ha come
fine quello di provocare reazioni di ammirazione e stupore negli altri, o anche
di compassione e rispetto per racconti di torti o ingiustizie subite da lei, la povera vittima (predatrice famelica!). Ci ho
messo dieci anni ad uscire dalla bugia della mia ex moglie, una famiglia di
facciata (uno status sociale per lei a suo uso e consumo che non prevedeva la
mia presenza se non per dare una parvenza di rispettabilità “sociale”ad una
condizione di disastro psico-sentimentale). Ora non ci voglio cascare più. I
sensi di colpa chi ce li ha se li tiene e non li esporta, a suo uso e consumo.
Cara la mia Marì, non sono il tuo infermiere, il tuo tutore, il tuo factotum.
Io sono un uomo e se mi vuoi, devi metterti in gioco anche tu per me. Lo dico a
me stesso, tanto lo so che non lo farai mai. Anche tu hai la sindrome di Munchausen.
Bisognerebbe fermarti con la verità, dite?
No, troppo facile ... è inutile. Non ci provate.
Quando
si arriva alla fase maniacale, un rifiuto, uno stop, sono una
stilettata al cuore; lei non riesce a concepire che esista una ragione, e vede
come unica ratio un rifiuto "personale", cioè una manifestazione di
ostilità!
Capite?
Insomma, nella dimensione egocentrica della fase maniacale io
non ho diritto ad aver ragioni per dirle di no, se non per una sorta di contrapposizione
personale e ostile, una provocazione ingiusta, una svalutazione immeritata e
paradossale del suo diritto ad avere quello che desidera per andare avanti. Se
le nego qualcosa che lei vuole, può avere reazioni violente o cambiamenti
d'umore bruschi e ostili, dopo insistenze infinite con modi gentili e tentativi
di seduzione e persuasione.
Capite in che casino sono?
Dalla padella nella brace!
Spero per voi che non vi troviate mai in questa situazione. Ne ho parlato con
un mio amico medico e mi ha aiutato, terrorizzandomi. “La tua Marì è narcisista”! Mi ha sparato e ha
aggiunto:“è un'abilissima seduttrice che usa l'arma della colpevolizzante e micidiale
manipolazione del tuo cuore e della tua testa”!
Grazie! E allora?
“Pazzo
uomo, allontanati da lei! Questi soggetti, Marì è un prototipo da manuale, sono
inguaribili masochiste e presuntuose ... presunte salvatrici di chi non vuole
per nulla essere né salvato né cambiato.” Si ferma, come se avesse trovato
un indirizzo che non trovava da chissà quanto in fondo alla tasca, si volta, mi
guarda dritto negli occhi e spara: “Dimenticavo: il narcisista seduce non
perché è interessato alla “vittima”, ma perché più vittime ha, più bella figura
fa”.
Cazzo!, ora capisco il discorso dei rami secchi che vanno tagliati e della
potatura che lei mi fa spesso, come un disco rotto.
Non sto straparlando, sono i suoi discorsi.
Tre o
quattro volte sono riuscito a portarla da uno strizzacervelli, ma lei riesce a
truffare anche quelli più smaliziati e preparati. Se nasco di nuovo, voglio fare
lo psicologo, tanto, per questa professione ricca, basta saper ascoltare e fare qualche test di colori e di
macchie strane, e ti becchi dei bei cachè, come rate di un mutuo perenne
che i pazienti ti devolvono senza lamentarsi o protestare. Devono solo sdraiarsi e parlare un ora, per dirti cose che potrebbero dire a chiunque altro essere umano, ma non lo fanno perchè hanno paura, vanno dal loro confessore a pagamento.
Solo
quando non ne puoi più, stacchi la spina e li mandi da dove sono venuti con una
parcella e un consiglio di quelli che si trovano su quelle belle macchinette da
luna park, dati da la sibilla che a soli 2 euri ti consegna un fogliettino di carta
con filastrocche e segnali di fumo a cui tu credi come un allocco!
Alla fine
della giostra la frase che ci rappresenta come genere umano è: Chi non ha
peccato scagli la prima pietra e qua tutti dovremmo restare fermi, ma siccome,
siamo inguaribili bugiardi patologici, armiamo il nostro braccio e spariamo.
Tanto, tutti lo sanno, tutti lo fanno, tutti hanno scheletri negli armadi,
tutti sono narcisisti e arroganti, tutti, nessuno escluso.
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