mercoledì 15 novembre 2017

Odio la bugia patologica - da Marìmalamour di Ugo Arioti @2004



Odio la bugia patologica che è bugia sgradevole per chi la subisce. I maschietti hanno la  tendenza  a raccontare fatti inverosimili, gonfiare in maniera chiaramente incredibile dei fatti che si vogliono sostenere, e negare l'evidenza di fatti che gli altri scoprono o contestano. Nei miei compagni di genere mi viene facile scoprirlo, perché lo fanno senza una strategia generale. Maschi siamo, esseri troppo semplici e semplificati! Più difficile è scoprire una donna che falsifica la tua vita per averne un suo risultato, buono o cattivo non si sa, ma a lei pare giusto e così, lei diventa una bugiarda patologica che ha fortuna solo all'inizio, quando chi ancora non la conosce le dà fiducia. Il termine, infatti, è dato dalla durata del credito. Ovviamente, noi uomini, mariti, partner, amanti o amici siamo le figure più colpite da questa “disgrazia”. La bugiarda patologica non ha un fine pratico, concreto (come il truffatore) ma ha come fine quello di provocare reazioni di ammirazione e stupore negli altri, o anche di compassione e rispetto per racconti di torti o ingiustizie subite da lei, la povera vittima (predatrice famelica!). Ci ho messo dieci anni ad uscire dalla bugia della mia ex moglie, una famiglia di facciata (uno status sociale per lei a suo uso e consumo che non prevedeva la mia presenza se non per dare una parvenza di rispettabilità “sociale”ad una condizione di disastro psico-sentimentale). Ora non ci voglio cascare più. I sensi di colpa chi ce li ha se li tiene e non li esporta, a suo uso e consumo. 
Cara la mia Marì, non sono il tuo infermiere, il tuo tutore, il tuo factotum. Io sono un uomo e se mi vuoi, devi metterti in gioco anche tu per me. Lo dico a me stesso, tanto lo so che non lo farai mai. Anche tu hai la sindrome di Munchausen. Bisognerebbe fermarti con la verità, dite? 
No, troppo facile ... è inutile. Non ci provate.
Quando si arriva alla fase maniacale, un rifiuto, uno stop, sono una stilettata al cuore; lei non riesce a concepire che esista una ragione, e vede come unica ratio un rifiuto "personale", cioè una manifestazione di ostilità! 
Capite? 
Insomma, nella dimensione egocentrica della fase maniacale io non ho diritto ad aver ragioni per dirle di no, se non per una sorta di contrapposizione personale e ostile, una provocazione ingiusta, una svalutazione immeritata e paradossale del suo diritto ad avere quello che desidera per andare avanti. Se le nego qualcosa che lei vuole, può avere reazioni violente o cambiamenti d'umore bruschi e ostili, dopo insistenze infinite con modi gentili e tentativi di seduzione e persuasione. 
Capite in che casino sono? 
Dalla padella nella brace! 
Spero per voi che non vi troviate mai in questa situazione. Ne ho parlato con un mio amico medico e mi ha aiutato, terrorizzandomi. “La tua Marì è narcisista”! Mi ha sparato e ha aggiunto:“è un'abilissima seduttrice che usa l'arma della colpevolizzante e micidiale manipolazione del tuo cuore e della tua testa”! 
 Grazie! E allora? 
“Pazzo uomo, allontanati da lei! Questi soggetti, Marì è un prototipo da manuale, sono inguaribili masochiste e presuntuose ... presunte salvatrici di chi non vuole per nulla essere né salvato né cambiato.” Si ferma, come se avesse trovato un indirizzo che non trovava da chissà quanto in fondo alla tasca, si volta, mi guarda dritto negli occhi e spara: “Dimenticavo: il narcisista seduce non perché è interessato alla “vittima”, ma perché più vittime ha, più bella figura fa”. 
Cazzo!, ora capisco il discorso dei rami secchi che vanno tagliati e della potatura che lei mi fa spesso, come un disco rotto. 
Non sto straparlando, sono i suoi discorsi. 
Tre o quattro volte sono riuscito a portarla da uno strizzacervelli, ma lei riesce a truffare anche quelli più smaliziati e preparati. Se nasco di nuovo, voglio fare lo psicologo, tanto, per questa professione ricca, basta saper ascoltare e fare qualche test di colori e di macchie strane, e ti becchi dei bei cachè,  come rate di un mutuo perenne che i pazienti ti devolvono senza lamentarsi o protestare. Devono solo sdraiarsi e parlare un ora, per dirti cose che potrebbero dire a chiunque altro essere umano, ma non lo fanno perchè hanno paura, vanno dal loro confessore a pagamento. 
Solo quando non ne puoi più, stacchi la spina e li mandi da dove sono venuti con una parcella e un consiglio di quelli che si trovano su quelle belle macchinette da luna park, dati da la sibilla che a soli 2 euri ti consegna un fogliettino di carta con filastrocche e segnali di fumo a cui tu credi come un allocco! 
Alla fine della giostra la frase che ci rappresenta come genere umano è: Chi non ha peccato scagli la prima pietra e qua tutti dovremmo restare fermi, ma siccome, siamo inguaribili bugiardi patologici, armiamo il nostro braccio e spariamo. Tanto, tutti lo sanno, tutti lo fanno, tutti hanno scheletri negli armadi, tutti sono narcisisti e arroganti, tutti, nessuno escluso.

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