di Giovanni Caprara
L’italiano che pulisce l’orbita della Terra
dirige in Inghilterra il Surrey Space Center dell’Università del
Surrey alla guida del consorzio di dieci partner europei che
realizzano la missione. Tra questi la Surrey Satellite Technology,
spin off della stessa università diventata leader mondiale dei
piccoli satelliti (produce il 40% di quelli finora spediti nello
spazio). Aglietti, uscito dal Politecnico di Milano, è approdato in
Gran Bretagna dopo esperienze industriali e all’Agenzia spaziale
europea.
Il test
Il satellite RemoveDebris lancerà un nanosatellite
che poi imbriglierà in una rete aumentando così le sue dimensioni
per facilitarne la caduta nell’atmosfera. Poi collauderà un
sistema di visione laser dotato di software intelligente con cui
valutare movimenti e velocità del rottame prima di intervenire.
Lancerà, inoltre, un arpione agganciando un obiettivo e infine
dispiegherà una vela solare che, rallentando il RemoveDebris, ne
favorirà la disintegrazione. «Il progetto da 15 milioni di euro»,
conclude Aglietti, «è finanziato per metà dalla Commissione
Europea. Se tutto funzionerà la parola passerà a governi e
industrie per avviare l’operazione pulizia».
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