venerdì 5 luglio 2019

Canto delle stragi dimenticate, piccole morti di fate                            Ugo Arioti@2018

Dove era il tuo occhio, occidentale?
Fuori da Nanchino,
fuori dalla tua piccola galleria di spettri
nascosti nei tuoi cassettini, piccoli e nei sottopancia...
Le chiami prostitute,
hanno accettato di salvare le giovani vergini,
sono simpatiche, ora?
Sei sicuro?
Perchè spaccano i loro specchi per terra!,
li trasformano in tanti pugnali,
e li nascondono sotto le vesti,
per trafiggere i soldati del Piccolo Giapponese
che le avvicineranno per violentarle.
Mentre un padre prega un caporale giapponese
un porco pervertito,
di vedere sua figlia per l’ultima volta,
gli ricorda tutti i soldi che gli ha dato.
Il caporale di fronte ai suoi soldati nega,
e nel suo stesso male annega,
“soldi per lo sforzo bellico”.
Hai visto tua figlia?
Adesso sei contento!,
e gli spara in mezzo agli occhi.
Dove sono le tue mani
dove sono i tuoi occhi,
dove è la tua anima
vojerista senza ideologia,
marxista senza Capitale...
Uomo, uomo immorale.
Dove era il tuo occhio, occidentale?
Fuori da Nanchino,
fuori dalla tua piccola galleria di spettri
nascosti nei tuoi cassettini, piccoli e nei sottopancia...


 

1 commento:

  1. Splendida lirica in chiave chiara e facile per capire un orrore dimenticato. Dimenticato anche da quei cinesi e dalla stesso Mao che misero tutto sotto silenzio per poter continuare a fare affari col Giappone dopo la Rivoluzione.

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