sabato 12 gennaio 2013

“Anche Dio può sbagliare …” ( da un romanzo inedito di Ugo Arioti " Il pesce e l'angelo")

(Tratto da un romanzo di Ugo Arioti "Il pesce e l'angelo", inedito, i cui personaggi sono frutto di fantasia dell'autore e non si riferiscono a fatti o persone reali o relamente esistenti)
Un sabato, di quelli primaverili, che in Sicilia sono l'anticipo dell'estate e portano consiglio agli uomini e al creato intero, essendo liberi da impegni, decisero di lasciare Alessio, il loro bambino, dai nonni per andare a Corleone. Brigida aveva conosciuto Fra Filippo durante una tappa di lavoro e voleva andarlo a trovare insieme a Biagio per fa capire a suo marito che lei era nel giusto, lui aveva acconsentito perchè era, comunque, un tavolo di discussione possibile. Fu così che quel mattino andarono a trovare Frate Filippo, un giovane cappuccino che viveva tra convento e casa della vecchia madre vedova che lui accudiva alternandosi con i suoi fratelli.
Quella mattina, leggermente afosa, illuminata da un Sole gigantesco,  il giovane frate era in campagna, nella vecchia casa materna e li invitò a restare con lui per un pasto cristiano, per pregare e quindi per parlare dei loro problemi. Evidentemente, ne aveva già parlato con Brigida che aveva organizzato l'incontro e che nutriva su quest'evento grandi speranze di determinare la sua giusta condotta e la sua  corretta determinazione a sfasciare tutto e a ricostruire, semmai, una Famiglia di pura"facciata", magari in funzione del figlio ( tipo ruota di scorta) uniti nella cristiana bontà del crescere insieme, ma ognuno per la sua strada( Biagio la chiamava ipocrisia, ma lei la vedeva diversamente).
Esemplare è la disponibilità dei Frati cappuccini al ministero delle Confessioni e alla Pastorale della Riconciliazione e Fra Filippo non faceva eccezione alla Regola.
Li accolse da fratelli, con un sorriso celeste e sereno. Mostrò loro le vigne, li fece parlare dell'amore che li legava a loro figlio e, quando fu pronto in tavola, ringraziando il Signore per la Grazia che concede a tutti gli uomini, sorrise ancora illuminando i loro volti, tesi come quelli di due pugili  sul ring. Pregarono e ringraziarono, poi cominciarono a descrivere i loro malesseri coniugali e a raccontare la loro situazione. Il frate ascoltava e moderava. Il match durò quasi un ora, Fra Filippo ascoltava e leggeva nelle loro menti, fino al momento in cui ritenne di "suonare la campana" e disse:< Allora Cara Sorella apri il tuo cuore, senza problemi, non sono gli uomini che ascoltano le tue ragioni ma Dio che le legge dal tuo cuore. Il Signore è infinità Bontà e Saggezza e se sappiamo ascoltarlo illuminerà il vostro cammino.>
< Grazie padre.> rispose Brigida < Vorrei che le sue parole giungessero lassù in cielo e che il Padre Eterno sia benevolo con me. Il fatto è che dopo questi sette anni di matrimonio non ci riesco più… abbiamo anche un bambino … io non sento più dentro di me l’amore che ci ha fatto decidere di metterci insieme e di sposarci. Forse ero troppo giovane? ...>
< Quale è la causa, secondo te, di questo?> le chiese il frate.
< Non lo so. Credo che sia l’abitudine o la mancanza di cura … mah? Io ho cercato di volere bene a lui, pensavo che i sentimenti si possono trovare e ... Lui era un uomo, parlava così bene! Io lo seguivo e cercavo di stragli vicina ... ma lui mi umilia sempre e  non mi da quelle cose che mi servono … io ce la metto tutta, ma …>
< Spiega come ti umilio.> Sbottò, allora, Biagio.
< Ecco lo vede c’è l’ha sempre con me, qualsiasi cosa dico o faccio sono sempre una stupida per lui. Una che non sa … e mi interrompe …> balbettò nervosamente Brigida.
< Ti interrompo se dici cose incomprensibili.> intervenne ancora lui.
< Lasci che  dica quello che ha da dire, come lo vuole dire, non interrompiamola.> intermediò il padre cappuccino.
< Va bene. Chiedo scusa. Non interrompo più.>
< Sorella Brigida, apriti a Dio e racconta come stanno le cose e spiega le tue ragioni, semplicemente come ti viene. Non ti preoccupare, qui nessuno ti giudica.> la confortò Fra Filippo, aprendo le mani a mo di benedizione.
Lei stette un attimo a pensarci poi si voltò verso il frate, come per confesarsi, dando le spalle al marito.
< Mi sento tradita.> disse secca.
< Tradita da suo marito?> Chiese il giovane cappuccino.
< Si e no. Insomma non parlo di tradimento fisico, non lo so se mi ha tradito con qualche altra donna. Non lo so. Ma io mi devo occupare di tutto in casa, io lavo, io stiro, io vado in banca. Quando ci siamo conosciuti gli ho detto che se mi avesse tradito l’avrei lasciato all’istante.>
Biagio ascoltava e non parlava, voleva capire dove sarebbe andata a parare lei. Brigida gli aveva detto, sic et sempliciter, "non ti amo più", così di punto in bianco senza un motivo o una giustificazione plausibile. Biagio era reo di non aver compreso  "segnali di fumo" provenienti dall'accampamento di Brigida. Non poteva capire. Punto e basta.
<Pensa di essere stata tradita da suo marito? Insomma crede che sia così?> le chiese con dolce e pragmatica presenza il frate.
<No. Non ho detto questo.> rispose sdegnata Brigida.
Biagio, rispettando la consegna del silenzio, ascoltava e vedeva svolgersi davanti a lui un quadro ambiguo e assolutamente vuoto di colori e di disegno; stava taciturno, come se non capisse cosa stesse facendo in quel posto.
< Allora, siamo stati per tre anni bene e abbiamo fatto anche un figlio, poi lui ha cominciato ad essere strano. Io non ho avuto una infanzia facile. Nonostante sono la seconda figlia, gli oneri di famiglia erano sempre tutti miei. Mia sorella, la grande, non era in grado, dicevano i miei genitori, di andare fuori a comprare qualcosa o a spedire una lettera o andare dal medico per chiedere una medicina, niente … Tutto sopra le mie spalle. Poi mi sono sposata ed è sempre la stessa storia. Ma non mi lamento di questo. È che oggi tutti i problemi sono miei e lui non mi aiuta, ma non è nemmeno questo. Vorrei che mi capisse. Che capisse che io voglio stare da sola. Non lo sopporto. >
< Sorella si tratta di una normale crisi di crescita. Tu stai attraversando il cammino troppo velocemente e devi cercare di comprendere tutti i passaggi di questa situazione. Hai delle responsabilità verso te stessa ma anche verso tuo figlio e tuo marito. L’hai sposato con amore?> le chiese il giovane frate cappuccino.
< Certo. Si. Credo di si, ma …> balbuzziò Brigida.
< Allora devi avere Fede e affidare il tuo cuore a Dio. Quello che il Signore unisce solo lui può dividere; pregare, questa è la ricerca che devi iniziare e lui verrà ad aprirti le porte del grande e infinito suo cuore paterno per insegnarti la via della consolazione e dell’amore per la tua famiglia per il tuo bambino e per tuo marito. Non ci sono gravi problemi. Ci sono problemi che noi stessi ci creiamo e fatti che dobbiamo comprendere meglio per crescere nella Grazia di Dio.> concluse. Poi si rivolse a Biagio e gli chiese di spiegare anche lui quali difficoltà stavano attraversando come coppia e come famiglia.
Brigida si placò, sembrava confusa e frastornata dalle sue stesse parole continuava a ninnare la testa come per dire “non sono convinta che sia così”.
Biagio allora cercò di rimettere, a modo suo, i cocci a posto e cercò di raccontare la storia della loro unione.
< Frate Filippo, quando ho sposato Brigida è stato il più bel giorno della mia vita. Quando lei era incinta di Alessio, nostro figlio, ho trascorso tutto il tempo dell’attesa il più vicino possibile a lei. Quando abbiamo avuto un brutto periodo di crisi economica, ho smesso di pagare le tasse dell’attività per potere garantire lei e me e il figlio che sarebbe venuto, abbiamo passato momenti brutti, ma le sono stato sempre accanto e ho fatto salti mortali per noi. A quel tempo non c’era crisi nel nostro rapporto o almeno così sembrava essere. Poi abbiamo trovato sul nostro cammino un piccolo premio, è arrivata ad entrambi la comunicazione che eravamo stati assunti dalla Pubblica Amministrazione, due stipendi frate. Due.>
< Che cosa vuoi dire? Che sono una sciupona? Ecco mi insulta sempre …> lo interruppe Brigida.
< Sorella, faccia parlare suo marito …> chiese con delicatezza Fra Filippo.
 <Perché? Lui parla sempre … non dice quello che deve dire. Non dice che mi ha scaricato addosso le sue cose e il peso di tenere pulita la casa e lui e ora … Si, avrebbe dovuto capire che ero ancora una ragazza.> disse lei con rabbia.
< Fratello continui, continui, per favore.> la fermò il monaco rimettendo in pista Biagio.
< Non sono un uomo perfetto. Lo so. Ma ho fatto tutto quello che ho fatto per amore e per avere una famiglia che fosse allegra, solare e con tanti figli. Dico solo che, quando eravamo presi e afflitti da ristrettezze economiche, stavamo bene, oggi, che potremmo ambire a migliorare la nostra situazione e a toglierci debiti e a farci una casa nostra, siamo al muro contro muro e non l'ho costruito io. Ora, io, senza poter capire cosa le è successo e perché  sento dire, da mia moglie, irrevocabilmente, che non mi ama. Mi è crollato tutto addosso. Ho cercato e cerco di parlare con lei, ma dice che non capisce quello che dico. Capisce solo quello che dice lei e io devo accettare soltanto la sua sentenza finale senza fare niente. Mi dispiace, ma io non sono fatto così. Io lotto finché c’è un minimo di speranza per rimettere in piedi questa costruzione che ci è costata sangue e sudore e tanto, tanto sacrificio. Soprattutto ora che abbiamo la responsabilità di un figlio. Che gli dico a mio figlio? Alessio tua madre non mi ama più, allora la finiamo qua e tanti auguri e chi s’è visto s’è visto? Non credo che questo sia il modo giusto di affrontare la vita e le mie responsabilità di padre e marito. Credo e penso che sia un modo irresponsabile. Bisogna pensare a chi abbiamo messo al mondo non per noi ma per lui, per la sua vita, la sua dignità, la sua verità. Credo che abbiamo il dovere di ricostruire la nostra casa e renderla più robusta. Questo credo. Ma una Famiglia deve essere una vera famiglia e non una scatola vuota o un albergo ....>
< Mi fa piacere sentirti dire queste cose. Nella vita ci sono sempre fasi che si attraversano con fatica e con sudore di fronte, ma la Fede ci guida verso la Luce di Dio. Avete tante cose da dirvi, dovete cercare di aiutarvi parlando di più tra di voi, condividendo anche questi dolori, ma so che potete farcela e che la vostra famiglia sarà ancora più forte e vera nella Fede di Dio e nella sua Benedizione. Venite qua, preghiamo Gesù Cristo che per amor nostro si è immolato nella croce e ci ha insegnato la preghiera delle preghiere.>
Brigida era visibilmente scontenta di quel match, ma non fece alcuna opposizione.
Si avvicinarono a frate Filippo e, insieme, recitarono il Padre Nostro.
Alla fine si accomiatarono dal religioso e ripartirono per  casa.
Durante il viaggio lui cercò di sondare il terreno e di capire cosa ne pensava Brigida di quell’incontro che lei stessa aveva procurato.
Nessun commento. Solo una frase sfuggì dalle labbra serrate di Brigida: “Anche Dio può sbagliare …”

4 commenti:

  1. Bello!Credo sia una storia verisimile, ne accadono tante. Sappiamo come le persone che non hanno la capacità di essere interlocutori e di dare risposte alle domande e dialogare, alla fine diventino, proprio per un meccanismo loro interno,violente, arroganti e persino bugiarde a bella posta. Sono persone che aggrediscono gli altri senza dar loro la possibilità di replica...Scrivi bene.

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  2. sembra una storia vera. Certo c'è sempre una parte di verosimile in quello che si racconta, credo ... mi piace come è scritta, chietta e sincera senza fronzoli inutili!

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  3. A volte le donne, non tutte, io mi riferisco alla categoria delle bugiarde croniche, pensano di essere loro a determinare il verso degli eventi "familiari" e allora sono guai....

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  4. ho conosciuto, purtroppo, una donna bugiarda e anche fr..., non è stato un bel momento della mia vita. Lei voleva solo avere un ruolo sociale più elevato del suo e ci è riuscita. Io sono stato male per due anni, poi grazie ad un altra donna, vera non fr... sono riuscito a riprendermi la mia vita e a ridare amore. Lei organizzava sempre tutto e niente poteva succedere a sorpresa, capisco anche perchè ora che ne sono fuori!

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