giovedì 10 gennaio 2013

RETORICA Argomento del 2013


RETORICA   ( etica della retorica) di Ugo Arioti      

Siamo nell’epoca del dialogo! Anzi del dialogo globale e a 360 gradi. Lo sentiamo dire in tutte le salse e in tutte le pomate nei salotti televisivi, nei convegni, nelle chiacchiere di casa e nelle pagine dei giornali, ma la cosa non mi persuade e non mi tranquillizza. Sarà che sono uno di quelli che è sempre sospettoso. “Vedi oggi come le idee si diffondono rapidamente e la gente non si fa più prendere in giro dal potere arrogante e ottuso che li governa! È la globalizzazione e l’informazione che rendono liberi!” Scusate la mia retorica antica e sorpassata, ma io vedo anche l’altra faccia della medaglia e vedo che sopra le teste di tanti illuminati uomini, ai tempi di Galileo erano pochi e perseguitati dalla Santa Chiesa di Roma, volano le dinamiche di un POTERE ancora più forte e subdolo perché riesce a trasformare ogni progresso sociale in benefit pro bono suo. Come? Con la persuasione e la velocità dell’informazione. La velocità dell’informazione è quella formula che fa diventare in pochissimo tempo messaggi forti e pesanti chiacchiere inutili e spot pubblicitari elementari e ridicoli verbo. La persuasione, beh, questa è materia da filosofi. Proverò a percorrerla con cautela, perché, come tutte le cose che hanno un forte significato ha due facce una positiva, come dimostrare un teorema e le sue applicazioni pratiche a favore dell’umanità, e una negativa, come il plagio. Cosa significa essere persuaso? quando si riesce a persuadere qualcuno? nell'atto di persuadere ed essere persuasi c'è spazio per la libertà dell'altro? I sofisti antichi e Platone si sono accorti da subito del problema, etico nell'ultimo caso. La retorica è vox media, dipende dall'etica di chi la utilizza, ma in parte è una tecnica indipendente dal contenuto, dunque può persuadere sia di un messaggio vero sia di uno falso. Per questa ragione Platone si scaglia contro retori e sofisti che insegnavano retorica perché è, dice il Filosofo, διφορούμενη τέχνη (arte ambigua). L’oratoria è un meccanismo psicologico di cui non siamo consapevoli sempre, se lo siamo non subiamo le conseguenze di atti oratori. Ragion per cui mio padre e il padre di mio padre e tutti i miei avi ammonivano i loro discendenti: Studiare, devi andare a scuola per essere un interlocutore. Altra parola strana ma significativa e pericolosa: interlocutore. Ma torniamo a bomba a la retorica! Come prassi la retorica è ineliminabile, solo il fatto di affermare che ci siamo è un atto persuasivo, tu mi vedi e confermi con i tuoi sensi la mia presenza, ma se io ti facessi vedere una mia immagine riflessa? Restiamo al fatto della retorica della persuasione, come teoria è stata discussa, cerca di astrarre i principi che vengono applicati nella realtà e di venderli, così già dall'antichità; siccome non ne siamo consapevoli, la retorica serve a comprendere questi principi così connaturati a noi, e già nel V secolo qualcuno pensa di insegnarli ed emerge il problema etico: lo strumento che viene messo a disposizione è efficace e ci si chiede se debba essere insegnata a persone moralmente corrette; chi non conosce i principi subisce soltanto la retorica, questa rivela la fragilità della nostra condizione umana, il problema etico è a monte: difficile dire di insegnarla ai moralmente corretti, tutti la usano senza saperlo. E se questo era il problema di società in cui erano pochi a studiare e a godere della possibilità di accedere a tali problematiche, oggi che il denaro e il Potere Finanziario è di gran lunga il dominus della vita dell’umanità?

./.

6 commenti:

  1. Ars dura sed. .. Un ottimo argomento anche se molto pericoloso e sdrucciolevole.

    RispondiElimina
  2. Questo e' l'argomento del 2013!

    RispondiElimina
  3. E nella Cultura Classica. Aristotele per esempio, io farei partire da lui un discorso sulla retorica.

    RispondiElimina
  4. dOVREMMO FARE UN DISCORSO A PARTIRE DA PARMENIDE E I PRE ARISTOTELICI, I PERIPATETICI ....

    RispondiElimina
  5. Perchè quelle immagini?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Le icone, in questo caso si tratta del martirio di San Sebastiano, trasmettono idee, discorsin e tutti gli ingredienti di una retorica secolare e secolarizzata che si trasmettono all'occhio insieme alla cultura e alla rappresentazione dei concetti e delle idee del "pensatore artista", in questo caso un pittore, che esprime la sua visione del Mondo (retorica) a un tema.

      Elimina

  La solitudine di Israele e la sua maledizione (Ugo Arioti @2024 ) Gli ebrei furono scelti da Dio per essere "la proprietà...