mercoledì 14 febbraio 2018

Fra Dolcino e le donne penitenti - racconti dell'iperspazio Ugo Arioti


Paenitentiagite, quia appropinquabit regnum caelorum





-        Ma che vuole, non sono una verginella! Ma il brodo è buono?,... o non lo gradite? - rilanciò Norina del Bricco, avvenente e procace figlia del capo villaggio uscito con i suoi dal caseggiato per obbedire agli ammonimenti del frate e del suo luogotenente, niente più che un bizzarro essere carnascialesco, sempre affamato di sesso e di pane. Lei, era furba...e, gradiva le avances del predicatore “fricchettone”!

-        Paenitentiagite, quia appropinquabit regnum caelorum! - gridacchiò, selvaggiamente lui e si lanciò nell'amplesso.

-        Maestro...ohoho...- biascicò il confrate del “fricchettone” - Io pure..mgnam! -

-        Idiota, devi fare penitenza! - gli urlò il suo priore – Mettiti a guardia della casa! Altrimenti ti punisco come sai! -

-        Noh, noooh...- piaggnuccolò il malcapitato adepto e si accucciò sull'uscio, con un occhio alle scene erotiche e uno al mondo esterno.

In quella stanza le donne erano tre: la madre di Norina, lei e la sorella Tica, poco più che una ragazzina. L'apostolo dell'Apocalisse, ebbe un attimo di tentennamento, ma pensarono le donne a togliergli il dubbio, spogliandosi e offrendosi al desco vespertino,...per espiare i peccati. Fu così, che sciolsero i pensieri al duce e lo convinsero, ancor di più, che era nel giusto e quando si è nel giusto, non si sbaglia! Per la cura dell'anima bisognava,... e lui, abbisognava!, perchè era l'Angelo della Giustizia!

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