La scuola di ecologia Culturale è un luogo di scambio di esperienze e di costruzione di tecniche democratiche e pacifiche per lo sviluppo sostenibile delle società umane e si muove per realizzare iniziative (prevalentemente in partnership) per l’educazione dei giovani (la scuola del territorio e uno dei partner naturali della scuola) e lo sviluppo di un capitale umano di eccellenza che dovrà essere protagonista dello sviluppo culturale ed economico delle società e dei popoli Euro Mediterranei.
'Caro Giuseppe Graviano ti scrivo' La donna e il rispetto per il boss
di Riccardo Lo Verso da livesicilia.it
PALERMO - “Ti presento i miei figli e ti mando le foto”,
così scriveva una donna a Giuseppe Graviano. E il capomafia di
Brancaccio raccontava della missiva, compiaciuto e commosso com'era, al
suo compagno di passeggiata, il camorrista Umberto Adinolfi.
Nei nastri magnetici delle intercettazioni nel carcere di Ascoli
Piceno, eseguite dalla Direzione investigativa antimafia di Palermo, è rimasta impressa una storia di mafia, tradimenti e rispetto. Il rispetto che una giovane donna nutriva per il capomafia.
Uno dei protagonisti della vicenda è un carissimo amico di Graviano,
"più buono del pane", condannato all'ergastolo. Lo hanno arrestato nel
1995, pochi mesi dopo che analoga sorte era toccata al boss. Qualche
anno fa la moglie ha lasciato l'amico di Graviano. È andata via da
Palermo con un pentito, a sua volta abbandonato dalla compagna che non
lo ha seguito nella scelta di cambiare città, imposta dal programma di
protezione.
Il pentito e l'ex moglie dell'ergastolano si sono rifatti una vita.
Per un periodo la donna che ha scritto a Graviano ha seguito la madre.
Alla fine, però, ha deciso di tornare a Palermo per vivere con i parenti
del padre.
L'ultimo capitolo della storia è di un anno fa, quando Graviano ha ricevuto una cartolina in carcere:
“Caro Giuseppe, ciao. Come stai? Tu non mi conosci ed io non conosco te
- Graviano ha riferito ad Adinolfi il contenuto della missiva - quando
si tratta di carcerati che a me stanno nel cuore... in particolare tu...
ti volevo informare che sono diventata mamma... ti mando la foto... te
li presento”.
“Ho preso carta e penna e gli rispondo - ha spiegato Graviano al suo compagno di socialità - gli ho detto... ti ringrazio, ti auguro il bene...".
Poche righe per mostrare rispetto al capomafia detenuto. Poche righe
per marcare la distanza dalla scelta della madre di troncare il
matrimonio con il padre per scappare con un pentito lontano da Palermo.
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