martedì 13 giugno 2017

Sollima di padre in figlio con l'oboe dei Berliner


"Viva Pasculli", è proprio il caso di dirlo, come la voce che si è levata dal pubblico al concerto della Filarmonica Sollima al Santissimo Salvatore venerdì con GliArchiEnsemble e l’oboe di Christoph Hartmann. Eppure non c’era bisogno del virtuosismo ironico di Le api del compositore palermitano, un fuori programma scelto per omaggiare il bibliotecario del conservatorio Dario Lo Cicero che ha il merito di avere trovato tanti inediti, perché la levatura dell’oboe dei Berliner si sente con pochissime note, nelle chiusure di frase, la messa di voce in diminuendo e la naturale fluidità del suono. Delizioso anche accanto al figlio appena dodicenne eppure professionista nel Concerto di Albinoni.
Con GliArchiEnsemble c’è una buona intesa e un guizzo di verve e sobria giocosità, già insita in alcuni brani come quello del brasiliano Deddos in prima palermitana che gioca nei finali di movimento con sorpresa.
L’occasione di questa serata è nata tuttavia intorno a una prima assoluta, Ansia di luce, la pagina manoscritta per oboe di Eliodoro Sollima orchestrata dal figlio Giovanni. Negli archi si sente la firma di Giovanni Sollima sebbene sia in linea col tratto del padre, come uno spiraglio di sole che diventa uno squarcio.

 ALESSANDRA SCIORTINO

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