giovedì 14 settembre 2017

L’etica animale tra ragione e sentimento appunti


L'etica animale nasce, come concetto e motivo di studio negli anni '70. Richard Rhyder, a Oxford, usò per primo, in senso negativo, questo termine, parlando di persone che seguivano i modi e la cultura animale. Si trattava di una forma di razzismo. Poi, cominciò un vero e proprio studio dell'etica animale e del comportamento....analogo degli esseri umani.

Per Singer l’uguaglianza morale non deve dipendere dall’uguaglianza fattuale e pertanto gli animali devono essere liberati dalle catene dello sfruttamento così come lo furono gli schiavi. I filosofi Tom Regan e Gary Francione declinano l’uguaglianza tra umani e altri animali in maniera ancora più netta, tanto che a loro parere la ragione prescrive una radicale trasformazione del comportamento umano, a partire dall’alimentazione.

Proprio contro questa prevalenza della ragione si è però sviluppata una corrente di teorici dell’etica animale, tra cui l’italiano Simone Pollo (Umani e animali: questioni di etica, Carrocci) e l’inglese Mary Midgley, che accusano di razionalismo i teorici della Liberazione animale, riprendendo la riflessione sentimentalista tipica dell’Illuminismo scozzese. Per questi autori, che pur marcano la necessità di una riflessione morale sul rapporto tra umani e animali, le emozioni, i desideri, i sentimenti sono altrettanto se non più importanti. E mentre la ragione tende all’uguaglianza, il sentimento crea differenze: i nostri figli non hanno la stessa importanza dei figli degli altri. Le preferenze sentimentali hanno radicate basi biologiche, tanto è vero che anche gli altri animali sociali favoriscono i propri figli come la propria specie. Per questo motivo ragionare astrattamente senza tenere conto dei sentimenti per i propri conspecifici è, secondo Pollo, inadeguato per non dire disumano.

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