martedì 9 ottobre 2012

L'Economia deve servire agli uomini e non agli speculatori

Stiamo attraversando un momento difficile. Quello che rende torbido e inquinato questo attraversamento è il calo della Produzione nei Paesi industrializzati. Occorre produrre di più, dicono i vertici mondiali dell'Economia e, come un eco, rispondono i Governi del G20. La più grande recessione, la più devastante CRISI del sistema capitalistico che fa perno sugli Stati Uniti d'America, sul Brasile, sulla Germania, sull'India, il Giappone e la Cina, arranca e genera sprechi e devastazioni, soprattutto nei Paesi satellite e nelle filiere di produzione ancora racchiuse nei loro bacini "naturali". Tutto questo porta a una ancora più grave carestia e allo sviluppo degli apparati delinquenziali organizzati, con conseguente aumento del terrorismo, dei commerci illegali, ma soprattutto dell'impoverimento delle riserve naturali e della biodiversità, conseguendo l'unico obbiettivo di rendere sempre più grande la sperequazione tra ricchi e poveri nel Mondo. Pochi ricchissimi contro una moltitudine sempre maggiore di poveri e di popoli che vivono sotto la soglia della povertà. Tutto questo dicono, per "sedarci" mentendo, i vertici mondiali dell'ECONOMIA, che si preoccupano di salvare le BANCHE piuttosto che la gente e i bambini che ogni giorno muoiono di fame, è un momento di crisi che passerà. Certo, lo sappiamo. Il capitalismo vive di queste grandi crisi. Ogni volta sempre più grandi e devastanti e intanto si distrugge la Foresta amazzonica, si bruciano i boschi, si svuota il sottosuolo, alterando il suo equilibrio, si aumenta l'effetto serra, si specula sulla pelle dell'umanità, su quella che potrebbe difendersi e su quella che non ha la possibilità di farlo. Si svuotano le campagne e si ingrandiscono le aree urbane, dove le sacche di povertà aumentano esponensialmente. I sistemi geopolitici variano in funzione di un agglomerazione monetaria, è il caso della vecchia Europa. Si è passati dalla filosofia economica della PRODUZIONE PER LA PRODUZIONE alla PRODUZIONE PER LA SPECULAZIONE, elevando gli "Speculatori organizzati"(la mafia economica mondiale) a Dei di un Olimpo che ogni giorno muore sempre di più e nessun Governo mette argini all'arroganza di questa CASTA al potere che con la scusa della GLOBALIZZAZIONE sta governando il nostro Mondo. Dove è finito, mi chiedo, l'UOMO? Quello che Leonardo poneva al centro della vita del Pianeta, come un Sole che illumina. Bisogna tornare a pensare all'UMANITA' come prima RISORSA VITALE DEL PIANETA, l'Economia è un gioco che hanno inventato per sfruttare i più deboli e non per creare ricchezza. Dove vedete ricchezza intorno a voi? La Terra è un pianeta alla deriva che vede ogni giorno depauperare il suo patrimonio naturale. Così non si va da nessuna parte. Occorre che, ognuno di noi, riprenda in mano la propria vita e che operiamo tutti per mettere l'ECONOMIA AL SERVIZIO DELL'UMANITA' e non più L'UMANITA' ASSERVITA AL POTERE ECONOMICO e a strane e ignobili farse che chiamano AGENZIE DI RATING o BANCHE. Occorre superare questo sistema che non CREA RICCHEZZA, piuttosto la DIVORA.
Ugo Arioti

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La Croce Rossa lancia una campagna di aiuti
Un appello e un video-choc per raccogliere 30 milioni di euro Unicef: 2,3 milioni di bambini sotto la soglia di povertà
Un nuovo allarme povertà, dopo l'appello lanciato dalla Croce Rossa, è venuto oggi dalla sezione spagnola dell'Unicef e riguarda i bambini spagnoli caduti sotto la soglia di povertà a causa della crisi: sono 80mila in più nell'ultimo anno, secondo i dati Eurostat relativi al 2011, rielaborati in un rapporto dell'Unicef presentato a Madrid. Complessivamente sono 2.267.000 i bambini che vivono in Spagna sotto la soglia della povertà, pari al 27,2% della popolazione. L'organizzazione non governativa sottolinea che l'infanzia è il gruppo di età più colpito dall'impatto della crisi economica e considera specialmente rilevante i dati, nel momento in cui è cominciato l'iter parlamentare della nuova finanziaria per il 2013, che prevede ulteriori tagli alla spesa sociale. «Ora più che mai bisogna fare attenzione ai più vulnerabili ed è imprescindibile che le misure che si adottano valutino l'impatto e le conseguenze sull'infanzia», ha segnalato la direttrice esecutiva di Unicef ………."

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