LA NOTIZIA
Bandiera pacifista per il 4 novembre,
il sindaco di Messina fa fuggire i militari
il sindaco di Messina fa fuggire i militari
Renato Accorinti ha pronunciato un
discorso pacifista alla cerimonia per la festa delle Forze Armate. E due
generali hanno abbandonato la platea. Il ministro D'Alia: "Si scusi per il
suo gesto demenziale"
di ROSARIO PASCIUTO
MESSINA - Il sindaco pacifista Renato Accorinti
non rinuncia al suo credo neanche il giorno della Festa delle Forze Armate. E
dopo aver inneggiato al disarmo ed al ripudio della guerra, sventola una
bandiera della pace sotto gli occhi delle più alte autorità militari cittadine.
Alcuni secondi di stupore finchè il generale Ugo Zottin, comandante della
divisione Culqualber dei carabinieri, ha lasciato la piazza visibilmente
indignato. A ruota lo ha seguito il comandante provinciale dell’Arma, il
colonnello Stefano Spagnol ma nessuno ha voluto rilasciare dichiarazioni.
Accorinti ha preso la parola dopo la
deposizione di una corona d’alloro al monumento ai Caduti. Il sindaco ha
ricordato che la Costituzione recita che l’Italia ripudia la guerra e invece
continuiamo a finanziare la corsa agli armamenti. Oltre 20 miliardi in tre anni
–ha detto Accorinti - mentre sottraiamo risorse per le spese sociali, beni culturali
e sicurezza. Io stesso ogni giorno ho dietro la porta tanta gente che vive
sotto la soglia di povertà e non posso dare risposte per mancanza di soldi.
Questa amministrazione dice sì al disarmo e dichiara no a tutte le guerre
mentre la Sicilia rischia di diventare una portaerei del Mediterraneo”. Poi
Accorinti ha estratto dalla tasca una bandiera della pace e ha iniziato
sbandierarla sotto gli occhi dei presenti.
E’ stato a questo punto che il
generale Zottin ha lasciato piazza Unione Europea mentre scoppiava la bagarre
fra sostenitori ed oppositori del sindaco. Anche la Digos è dovuta intervenire
per placare gli animi più esagitati. "Il sindaco Accorinti dovrebbe
scusarsi pubblicamente con la cittadinanza messinese per una provocazione
demenziale e inopportuna, che offende le Forze Armate e la memoria di quanti,
anche nostri concittadini, sono morti per la pace in Italia e nelle missioni
internazionali".
Così il ministro per la Pubblica Amministrazione e Semplificazione
Gianpiero D'Alia commenta il gesto del sindaco. "Alle Forze armate,
giustamente indignate per questo comportamento - aggiunge il ministro centrista
- va la nostra solidarietà e gratitudine. Essere sindaco non significa fare
l'attivista di una minoranza, per quanto rispettabile, ma rappresentare tutti i
cittadini e il sentimento di un'intera comunità. Oggi Accorinti non l'ha
fatto".
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