Dicembre 2014, già sento dire a
molti che questo è stato un anno di transizione. Passaggio? Da chi e da che
cosa? Tutti gli anni, tutto il tempo che trascorriamo è un tempo di
cambiamento. Lo è, principalmente, perchè noi diventiamo adulti e poi invecchiamo,
mentre, il caleidoscopio del Mondo ci catapulta ogni giorno in grandi e piccoli
eventi che forgiano le nostre idee. Anche le idee invecchiano. E in questo
continuo divenire siamo testimoni del nostro tempo. Un tempo di cultura debole
e di comunicazione velocissima. Lo chiamavamo il futuro, da ragazzi pieni di
speranze, mentre oggi lo osserviamo con sospetto e, talvolta, sgomento e paura.
Si chiama: l’insostenibile leggerezza dell’essere! Si, proprio quella che ci ha
raccontato il filosofo Milan Kundera. Sarà perché dicembre è l’ultimo mese dell’anno
e si presta alle osservazioni e ai consuntivi, ma non vedo, intorno, la solita
gioia che coinvolge tutta la gente nel Natale e nel San Silvestro. Guerre assurde
e ingiuste, violenza, corruzione, arroganza, diseguaglianza, perdita di valori,
povertà, paura, disorientamento, sfiducia, delinquenza, hanno sostituito la
pace e la felicità delle feste di Natale, l’albero, il presepe. Il nostro Paese
è entrato in un tunnel di malcostume e declino democratico e sociale pesante. Le istituzioni non sono più elette, ma
autoproclamate e autodeterminate. Abbiamo un Presidente e un Governo che non
sono ne legittimi, ne, tantomeno, eletti dal popolo sovrano. Ergo, non parliamo
di Democrazia, perché non si capisce più cosa sia. La Politica, la nobile missione
sociale di promozione di una società, come lo vedeva Pericle nell’Atene del
Mondo Classico, oggi è un mestiere redditizio, un industria di privilegi. L’istituto
del referendum popolare che ha abrogato molte leggi inique, mortificato da
nuove leggi che cambiano nome ma, nella sostanza, ripropongono aggravandole e appesantendole
le Leggi abrogate dal popolo. L’Italia, con tutti i suoi difetti di crescita,
era una democrazia oggi è una oligarchia dittatoriale, nella più ottimistica
delle visioni. La gente che partecipava e che dava il suo voto, sempre e
comunque, oggi non va più al seggio perché non ha fiducia in questa classe
politica di “cialtroni” e “millantatori”. Unica luce in questo periodo buio,
per noi credenti e anche per chi non lo è, papa Francesco, che Dio lo protegga
dai Corvi del Vaticano e dagli sciacalli dello IOR. Mi voglio augurare e voglio
augurare a tutti noi che la novena dell’Immacolata ci porti dentro il Presepio
vivente un po’ di gioia e di serenità. Nonostante tutto, sono e sarò sempre un
inguaribile ottimista e penso che la trasformazione è sempre in atto e speriamo
verso un Mondo eco culturale e di Pace: Buon Natale dalla scuola di ecologia
culturale euromediterranea!
Ugo Arioti e Daniela La Brocca
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