Giuseppe Pitrè — frammento da: Studi di poesia popolare
Cercando sul web, con la pazienza certosina di chi ama l’antropologia
culturale, ho pescato un frammento ove si traccia la ricerca sul campo,
relativa alla poesia popolare e al monarca normanno che fece della
Sicilia un
Regno: Ruggero.
Nell’anno in cui si celebra il centenario dalla scomparsa
del Pitrè, mi
è parso doveroso e sacrosanto, continuare a parlare della sua
ricerca e
dei suoi studi sulla Poesia popolare. Qui si parla di Storia patria
tramandata attraverso la poesia, il gergo popolare che si racconta
e riferisce e riporta a noi posteri le nostre radici.
Ugo Arioti
DA: STUDI DI POESIA POPOLARE (Appunti del Pitrè)
Facile a vedersi ed apprezzarsi da chiunque attenda
a queste discipline, e mi fermerò in particolar modo su quella dei ricordi
storici, delle reminiscenze storiche, degli usi e costumi delle credenze
popolari, de' mestieri, che ci vengono celebrati da questi canti: rimandando
agli scritti speciali del presente volume il lettore che vorrà seguirmi in questioni
più delicate.
Ammettendo la distinzione dei ricordi storici e
delle reminiscenze storiche *, giova anzitutto far menzione di alcuni canti che
ei riportano a fatti e a date molto da noi lontane Finora era riuscito
impossibile trovare un canto il quale ricordasse V impressa del conte Buggeri,
che pur tanti dovette averne. Anni or sono un non siciliano andando per una via
della città di Mazara udiva a cantare da un calzolaio qualcosa che gli
richiamava il nome del fondatore della monarchia normanna; si avvicinò , e non è
a dire come rimanesse meravigliato di sentirgli ripetere questi versi:
Sugnu risortu a fàrivi sintiri
A zoccu fìci lu Conti Ruggeri,
Amurusu di Cristu e di la Firi
Unita a quattrucentu cavaleri.
Ce' era a Mazzara tanti Saracini,
Muarta sulu arzava li banneri:
Gei fu 'na guerra, sintistivu diri
Persi Muarta, e cu vinciu? Ruggeri.
Ho voluto riportar questo canto o frammento di
canto
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