Leggendo il titolo di questo post qualcuno, sicuramente, penserà che stiamo parlando dell'era fascista che per oltre un ventennio soggiogò il popolo italiano. La cultura era quella della PROPAGANDA FASCISTA e del " Superuomo", il duce che guidava con il suo pensiero e la sua azione una intera Nazione. Conosciamo i guasti che questo " modo" di imporre la cultura produsse. Così funzionavano e funzionano ancora le dittature dei leader supremi o delle oligarchie assolute. Ma ci chiediamo, noi uomini "liberi" del moderno occidente, in che umus coltiviamo le nostre passioni e le nostre produzioni? In una parola, viviamo in Nazioni Democratiche o in Dittature Occulte? Se facciamo una attenta riflessione scopriamo che il sistema, che garantisce la nostra libertà, non è un sistema democratico, ma è una dittatura mascherata. Chi sta al vertice di questo Potere? Le multinazionali della Speculazione, come dire Standard & Poor's e le sue sorelle - nemiche che scoppiano di ira quando il Primo Ministro dell'Islanda decide che i cittadini islandesi non possono e non devono pagare i debiti che hanno accumulato le Banche nazionali acquistando, per fare speculazione e per ordini supremi della finanza ebreo-americana dominante, quote di debito spazzatura. Come, si ribellano all'ordine supremo del DIO DENARO, tuona Il FONDO MONETARIO Mondiale!? La stessa cosa è successa in Grecia e i tedeschi hanno fatto le veci del Fondo Monetario Mondiale e non dell'Europa. Perchè? perchè l'Europa non esiste, ma esistono gli interessi speculativi che possono mettere in ginocchuio una Nazione e possono ridurla alla fame per soggiogarla al potere della FINANZA GLOBALE. Questa è Democrazia, solidarietà sociale tra Popoli legati da una stessa ragion d'essere e da un patto di mutua assistenza. Guardate quello che è successo in Italia e le politiche che prima si dice devono essere improntate all'equità sociale e al risparmio e poi si accaniscono, invece, nell'attuazione sempre sugli stessi ceti medi che, nella vana speranza di riscattarsi dal giogo del denaro, PAGANO il dazio a politici venduti e inetti che non difendono, fatecci caso, LA GENTE, ma le BANCHE.
E tutto questo mi riporta alla narrazione manzoniana dei processi agli untori durante la peste del 1630, che portò alla condanna a morte di alcuni sventurati tra cui il commissario di Sanità Guglielmo Piazza e il barbiere Giangiacomo Mora (la casa di quest'ultimo venne rasa al suolo dalle autorità milanesi e al suo posto fu eretta una colonna a ricordo "infame" delle sue presunte malefatte, che dà il titolo al saggio e allude evidentemente all'infamia dei giudici che lo condannarono).
Oggi senza eufemismi possiamo chiamare il sistema nel quale noi occidentali e gran parte del Mondo viviamo: La Cultura infame.
Ugo Arioti
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