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DALLA RESISTENZA : GRECIA
Atene sfida la Troika: "Ok alla
riassunzione di 3.900 dipendenti statali"
Il Parlamento dà
via libera alla legge per riprendere nel servizio pubblico le persone
licenziate "illegalmente" secondo l'esecutivo Syriza. Il Governo a
caccia delle coperture per coprire gli extra costi
di ETTORE LIVINI
Atene sfida la Troika e riassume 3.900 dipendenti
pubblici licenziati "illegalmente" secondo il governo di Alexis
Tsipras. Il Parlamento greco ha dato via libera alla legge che consente di
riportare nei ranghi del servizio statale parte degli impiegati statali messi
fuori dagli organici dall'austerità imposta da Bce, ue e Fmi. Il provvedimento
riguarda anche le responsabili delle pulizie al ministero dell'economia della
capitale, protagoniste di una grande battaglia che dura da mesi per difendere il
loro posto di lavoro. La norma ha anche cancellato le nuove regole che
imponevano una valutazione qualitativa dei dipendenti pubblici per decidere
premie e promozioni. Per non alzare troppo il livello di tensione con i
creditori, l'esecutivo ha annunciato in contemporanea le misure per coprire le
nuove spese, stimate in 33 milioni di euro circa l'anno. Verranno tagliate
alcune auto blu dei ministeri e si provvederà ad affidare la difesa di diversi
edifici pubblici alla polizia invece che a guardie giurate private. Non si
tratta del primo schiaffo della Grecia ai creditori su questo fronte. Nelle
scorse settimane è arrivato il via libera per la riapertura dell'ìex
televisione pubblica Ert, chiusa da Antonis Samaras su richiesta della Troika
per essere sostituita da una versione light, la "Nerit", con oltre
mille dipendenti in meno. Anche in questo caso i giornaisti e i tecnici messi
alla porta nel 2014 verranno reintegrati a pieno titolo in organico.
L'Eurogruppo di lunedì prossimo, intanto, come ampiamente previsto, non porterà ad alcun accordo tra la Grecia e i creditori. "E' impossibile", ha ribadito oggi il presidente Jeoren Dijsselbloem. Probabilmente verrà redatto un comunicato che prende atto dei piccoli progressi fatti tra le parti in queste settimane. Quanto basta, sperano ad Atene, per convincere la Bce a dare più margine di manovra alle banche consentendo di pagare i 760 milioni che vanno restituiti al Fondo Monetario già marted' prossimo. "Dobbiamo continuare ad aiutare il paese, ma gli accordi devono avere un senso", ha detto scettico il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Il governo ellenico è riuscito comunque oggi a pagare 200 milioni di interessi al fondo anche grazie alla liquidità confiscata agli enti locali. Commissione Ue, Bce e Fmi hanno provato a stemperare le tensioni con un comunicato che sottolinea l'obiettivo condiviso di "aiutare la Grecia ad arrivare alla stabilità finanziaria e alla crescita". Anche Tsipras e il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, hanno provato a guardare al futuro con un minimo di ottimismo: "Abbiamo preso atto dei progressi nei negoziati e convenuto che si devono fare passi avanti per creare un sistema pensionistico equo e un un mercato del lavoro competitivo in linea con le migliori pratiche Ue". Se queste parole nascondono un dietrofront di Tsipras sulle sue linee rosse di Syriza (difficile), lo si capirà nei prossimi giorni.
L'Eurogruppo di lunedì prossimo, intanto, come ampiamente previsto, non porterà ad alcun accordo tra la Grecia e i creditori. "E' impossibile", ha ribadito oggi il presidente Jeoren Dijsselbloem. Probabilmente verrà redatto un comunicato che prende atto dei piccoli progressi fatti tra le parti in queste settimane. Quanto basta, sperano ad Atene, per convincere la Bce a dare più margine di manovra alle banche consentendo di pagare i 760 milioni che vanno restituiti al Fondo Monetario già marted' prossimo. "Dobbiamo continuare ad aiutare il paese, ma gli accordi devono avere un senso", ha detto scettico il ministro delle finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Il governo ellenico è riuscito comunque oggi a pagare 200 milioni di interessi al fondo anche grazie alla liquidità confiscata agli enti locali. Commissione Ue, Bce e Fmi hanno provato a stemperare le tensioni con un comunicato che sottolinea l'obiettivo condiviso di "aiutare la Grecia ad arrivare alla stabilità finanziaria e alla crescita". Anche Tsipras e il presidente della Commissione Ue, Jean Claude Juncker, hanno provato a guardare al futuro con un minimo di ottimismo: "Abbiamo preso atto dei progressi nei negoziati e convenuto che si devono fare passi avanti per creare un sistema pensionistico equo e un un mercato del lavoro competitivo in linea con le migliori pratiche Ue". Se queste parole nascondono un dietrofront di Tsipras sulle sue linee rosse di Syriza (difficile), lo si capirà nei prossimi giorni.
(da Repubblica.it)
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