venerdì 12 giugno 2015

racconti in pillole - la ragazza della porta accanto Ugo Arioti @2003


La ragazza della porta accanto
 
Spiaggia quasi deserta, di maggio. Giornata di fuoco e mare smeraldino e luccicante, quasi piatto. Tovaglie stese per sdraiarsi sull’arenile. Maurizio ha invitato Vanessa, l’amica della porta accanto, a trascorrere la giornata al mare e poi, sottinteso, si torna a casa a mangiare e … posano la borsa e si lasciano il costume per stendersi al sole. Lui, per rompere il ghiaccio, le mostra una foto su un giornalaccio che ha portato per riscaldare il “dopo” e le chiede, per darsi un contegno da uno che è superiore a queste cose, cosa ne pensa.

-Cosa penso di un uomo che nella foto che mostra a una donna mette il suo cazzetto? Ti interessa saperlo? Capisco che per te deve essere la soluzione finale … il verbo dal quale vieni!-

- Vanessa, smettila. Volevo solo provocarti … - arrancò  Maurizio.

Lei rideva, ma teneva stretta la morsa sui suoi sensi di colpa, sui suoi tabù eretico-cattolici e sui suoi tentennamenti d’uomo. Lo irrideva e lo teneva in pugno.

-Le cose che ti immagini di me non hanno niente a che vedere con me, sono solo costruzioni tue … morbose e squallide. Io sono una donna. Tutta donna e non solo le tette o la bocca o il culo o … -

- Basta, smettila. Mi fai sentire un verme.-

La spiaggia vuota, il caldo afoso di un fine maggio tropicale incombeva sulle loro bucce umane arroventate, abbronzate e aromatizzate al caffè.

-No, non immagino, accetto qualunque cosa da te e non ho pregiudizi non chiedo niente né a te né a nessun altro vorrei solo conoscerti per quello che sei anche se fossi un assassino o uno sfigato o... – gridò da leonessa, mentre Maurizio si copriva gli occhi accecati dal sole, per cercar di seguire la “tarantata”!

- Sei solo un uomo che vuole scoparsi una bella figa e io sono quella!Ma te la devi meritare … porco!- lo ammonì, girandogli intorno per cercare il punto debole dove colpirlo.

- Appartieni a quel tipo di persone che se non parlano o fanno riferimento a se stesse, non riescono a respirare!- tentò, per rompere il cerchio, Maurizio.

 - Prova tu, a respirare bene con una trombetta in ... ti piace?! No. Ora devi solo guardare e non toccare. Solo immaginare quello che potresti …. Caro il mio coglione perbenista!-

Si tolse il reggiseno e diede  respiro a due grossi animali bianchi a pera con due chiodi carnosi e duri al centro! Eccitata e fremente si piazzò sopra di lui. Maurizio, che non aveva avuto mai problemi con le altre donne, si bloccò, paralizzato, impotente e stava per piangere.

Partirono due ceffoni che lo centrarono in viso facendo saltare tutte le sue protezioni e, infine, l’uomo uscì dal guscio e si lasciò possedere da lei.

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