La scuola di ecologia Culturale è un luogo di scambio di esperienze e di costruzione di tecniche democratiche e pacifiche per lo sviluppo sostenibile delle società umane e si muove per realizzare iniziative (prevalentemente in partnership) per l’educazione dei giovani (la scuola del territorio e uno dei partner naturali della scuola) e lo sviluppo di un capitale umano di eccellenza che dovrà essere protagonista dello sviluppo culturale ed economico delle società e dei popoli Euro Mediterranei.
Aumentano i poveri in Italia -rapporto CARITAS 2016
Mentre il premier Renzusconi, pupazzo tenuto dai fili delle grandi Banche speculative mondiali, si impegna in una campagna per distruggere quel che resta ancora della carta costituzionale italiana, dopo aver abolito definitivamente lo Stato Sociale e lo Statuto dei Lavoratori...., la POVERTA' CRESCE e giovani e pensionati lasciano l'Italia che non da loro un futuro sereno. Ugo Arioti
I poveri in Italia nel 2016 sono cresciuti di 3 milioni
ROMA. Tre milioni in più di
persone che vivono sotto la soglia di sopravvivenza in sette anni: la
situazione fotografata dal Rapporto 2016 di Caritas Italiana
sulle politiche di contrasto alla povertà, pubblicato oggi, è davvero
drammatica. E i numeri sono impressionanti. Nel 2007 i poveri nel nostro
Paese erano 1,8 milioni (il 3,1% del totale), nel 2015 la cifra è
schizzata a 4,6 (il 7,6%), registrando un aumento esponenziale delle
persone in condizioni di indigenza in un lasso di tempo relativamente
breve.
Un fenomeno non più circoscritto. Stando al rapporto,
le condizioni di povertà assoluta si riscontrano soprattutto a sud,
nelle famiglie con anziani, nei nuclei con almeno tre figli piccoli e in
quelle in cui nessuno dei familiari ha un lavoro, e sembra essere
cresciuta - questo il dato inquietante - al centro-nord, tra le famiglie
giovani, nei nuclei con uno o due figli minori e persino in quelli con
componenti occupati.
I dati, insomma, parlano chiaro: il problema della povertà tocca oggi
l'intera società italiana e non è più circoscritto come in passato. Il
nostro Paese resta l'unico in Europa, insieme alla Grecia, ancora privo
di una misura nazionale universalistica contro l'indigenza assoluta. "La
sua introduzione - ricorda la Caritas - è stata richiesta da più parti
sin dagli anni '90, senza trovare ascolto da nessuno dei Governi
susseguitisi nel tempo".
"Bene Renzi, ma serve fare di più". Secondo l'organismo
pastorale Cei, l'attuale Esecutivo ha avuto l'indubbio merito di
"scardinare" lo storico interesse della politica italiana nei confronti
della povertà: la Legge di stabilità per il 2016, in particolare, con
uno stanziamento di 600 nuovi milioni di euro per il 2016 e di 1
miliardo assicurato stabilmente a partire dal 2017, ha segnato una netta
discontinuità rispetto alle scelte del passato, ma gli sforzi fatti
ancora non bastano. "Si tratta di capire - si legge nel rapporto Caritas
- se quanto realizzato sin qui verrà seguito dal passo che ancora
manca, ovvero da un investimento pluriennale che sostenga gli attori del
welfare locale".
"Un Piano nazionale con un orizzonte molto limitato". Il percorso previsto per l'introduzione del Reddito d'inclusione (REI),
ricorda la Caritas, si ferma al 2017 e la percentuale di poveri
interessata non supera il 35% del totale, lasciandone scoperta la
maggior parte. Dall'inizio della crisi ad oggi, rileva il documento, la
povertà assoluta, ovvero la condizione di coloro che non hanno le
risorse economiche necessarie per vivere in maniera minimamente
accettabile, è aumentata in Italia fino ad esplodere. Ampliare l'utenza
del REI previsto nei prossimi anni e mettere in campo azioni per
accompagnarne l'introduzione nei territori è, secondo l'organismo
pastorale, la misura necessaria da adottare per arginare una situazione
ormai quasi al tracollo.
"Servono 2 miliardi". Nel documento non mancano
proposte concrete: "La prossima legge di stabilità - si legge - dovrebbe
incrementare di ulteriori 500 milioni il miliardo già reso disponibile a
partire dal 2017. Considerate le misure già esistenti per i poveri, si
dovrebbe arrivare a complessivi 2 miliardi di euro, con i quali si potrà
intercettare solo una quota della popolazione indigente, certamente
inferiore al 35% del totale". Secondo la Caritas, dunque, per il 2017, 2
miliardi sarebbero una cifra sufficiente ad affrontare il problema.
Attualmente, precisa ancora il documento, "i nuovi stanziamenti
finanziano due misure transitorie, il Sostegno per l'Inclusione Attiva
(SIA) e l'Assegno per la Disoccupazione (ASDI), che nel corso del 2017
saranno assorbite nel REI, la misura definitiva. Al suo finanziamento
concorreranno le risorse indicate sopra e le altre che si deciderà di
stanziare".
Gli attori del cambiamento. L'Alleanza contro la
povertà in Italia, che raggruppa 37 soggetti sociali, dai Comuni alle
Regioni agli enti di rappresentanza del Terzo settore, è certamente uno
degli attori-chiave di questa fase di cambiamento, a partire dalla
elaborazione del Reddito di Inclusiono Sociale, una proposta puntuale e
articolata che cerca di affrontare tutti i possibili nodi attuativi.
"Servono nuove modalità di lavoro". In attesa della
riforma definitiva, la Caritas rileva anche che le realtà del welfare
locale si confrontano con l'attuazione delle misure transitorie e ciò
richiede modalità di lavoro nuove, basate soprattutto sulla
collaborazione interistituzionale e sulla costruzione di reti tra i
soggetti territoriali per la presa in carico delle persone in povertà.
"Sono percorsi inediti. Il punto è trasformare queste fatiche in
un'occasione preziosa per iniziare a costruire un nuovo sistema di
welfare rivolto ai poveri: l'unica strada possibile e ragionevole è
renderle sin da subito parte di un Piano pluriennale di sviluppo",
spiega la Caritas nel Rapporto.
La qualità della riforma, in conclusione,
non va giudicata dall'entità degli stanziamenti per il prossimo anno
bensì dalla capacità o meno di costruire un concreto progetto di
cambiamento che porti a radicare, entro il 2020, un sistema di welfare
rivolto ai più deboli, e adeguato al contesto italiano.
Commenti
Posta un commento