mercoledì 22 febbraio 2017

La presa del Palazzo da parte della star

La presa del Palazzo da parte della star

L’unica cosa che davvero non serve per commentare la presa di Palazzo d’Orleans da parte di Pif è interrogarsi sul perché un dramma come quello dei disabili siciliani senza assistenza sia finora rimasto lontano dai riflettori. Non serve levare lamentazioni sul fatto che finché una star della tv non si occupa di una cosa questa resta ignota ai più. L’importante è che un uomo di spettacolo come Pif decida di sposare una causa nobile.

E che, proprio grazie alla sua notorietà, una battaglia degna di essere combattuta assuma il rilevo che merita. Lo diciamo noi che, un paio di settimane fa, sollevammo il caso del ragazzo tetraplegico convocato in assessorato dopo le sue proteste per la sospensione dell’assistenza e piantato in asso dall’assessore. Poi c’è stato il servizio delle Iene su un caso analogo e le successive dimissioni di quell’assessore. Infine, ieri, la presa di Palazzo d’Orleans da parte di Pif, dei disabili e delle loro famiglie.

È ovvio - e probabilmente perfino giusto - che l’ingresso in scena di una star a sostegno di una causa faccia più rumore di un articolo di giornale. Ciò su cui vale la pena di riflettere è quello che la presa di Palazzo d’Orleans ci racconta. Pif con la sua appassionata difesa dei diritti dei disabili ha scavalcato, in un colpo solo, un bel mucchio di quelli che si chiamano corpi intermedi o della rappresentanza. Per intenderci, finora - a parte gli articoli comparsi sul nostro e su altri giornali - la voce di questi disabili senza assistenza non l’aveva rilanciata nessuno. I partiti? No. I sindacati? Balbettando. Il parlamento siciliano, da settimane impegnato in quella distribuzione a pioggia dei soldi che restano che chiamano Finanziaria? Macché. E allora, ben vengano le urla di Pif che, magari con poco tatto istituzionale, sbatte in faccia a Crocetta (al quale va riconosciuto il merito di non esser fuggito)una semplice domanda: quando sarà risolto il problema di queste persone?

Una sola cosa il convulso faccia a faccia rilanciato dalle dirette web tra l’attore e il governatore, non può chiarire: di chi sono le colpe e quali sono le possibili soluzioni alla situazione disastrosa in cui versano i servizi per i disabili in Sicilia. E allora va detto con chiarezza che il problema, e la sua soluzione, stanno in una semplicissima parola: soldi. Per garantire a tutti i 3mila e 600 disabili gravi siciliani l’assistenza h 12 servirebbero 270 milioni. Attualmente la disponibilità è di 13 milioni, che garantiscono meno di un’ora al giorno di assistenza. Ai deputati regionali il compito di trovare quei soldi. Dove? Scegliendo cosa tagliare in altri settori. Perché la politica è questo: scegliere e venire giudicati in base alle scelte che si fanno. Senza aspettare che debba muoversi una star della televisione.

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