Aristotele
definisce la politica la scienza “più autorevole e architettonica, intesa come
filosofia al più alto grado, o se si vuole saggezza pratica, e finalizzata al
conseguimento del bene. Questo Aristotele. Oggi viviamo l’esatto contrario in
Italia. L’autorevolezza è superata ogni giorno dalla complicità di “Casta” e
non è neppure tanto architettonica, non ha forme belle e soddisfacenti, ma è
costruita come una bidonville, con pezzi riciclati di vergognose bugie. Non parliamo
di quella italiana come filosofia al più alto grado perché sarebbe un
oltraggio a questa Scienza che è la madre di ogni progresso umano. Potremmo al
più salvare la “saggezza pratica” di chi è volto solo al bene di se e dei suoi
più prossimi simili che di un Popolo o una Nazione. Allora cosa significa
POLITICA? Per rispondere a questa domanda dobbiamo astrarci dall’oggi e leggere
la Storia. « L'uomo è per natura un animale politico » ci insegna il nostro
maestro Aristotele. La prima definizione di
"politica" (dal greco πολιτικος, politikós) risale, appunto,
ad Aristotele ed è legata al termine "polis", che in greco significa
città, la comunità dei cittadini; secondo il filosofo, "politica"
significava l'amministrazione della "polis" per il bene di tutti, la
determinazione di uno spazio pubblico al quale tutti i cittadini partecipano.
Spazio
pubblico al quale tutti i cittadini partecipano
Ergo
ci vuole Cultura politica per costruire un Dibattito pubblico che sia nell’interesse
di tutti e non di una piccola porzione di privilegiati auto referenziati. Perchè
“La politica”, secondo l’antica definizione scolastica, è l’Arte di governare
le società e si applica tanto all’attività di coloro che si trovano a governare
quanto al confronto ideale finalizzato all’accesso all’attività di governo o di
opposizione.
Governo
o Opposizione
L’Assemblea generale o il
Popolo sceglie un Governo e un Opposizione che deve controllare e far
rispettare le regole democratiche. Si chiama equilibrio dei Poteri. Nei sistemi
politici bipolari come quello italiano, immaginato e storpiato con l’avvento
della seconda Repubblica, con forma di
governo parlamentare, il capo (o leader) dell'opposizione è
il leader del partito o della coalizione che detiene il maggior numero di seggi
parlamentari dopo il partito o la coalizione che, avendo vinto le elezioni, è
al governo. Il Governo ha, improcastinabilmente, la responsabilità di GOVERNARE.
Governare
Governare,
cioè assumersi la responsabilità, dopo essere stato scelto dal Popolo, di far
rispettare la COSTITUZIONE DEMOCRATICA e le Leggi. Nel nostro Bel Paese, la Legge
400/88 indica dettagliatamente le attribuzioni del Consiglio dei Ministri. Il
Governo può esercitare la funzione legislativa in due ipotesi previste e
disciplinate in modo tassativo dalla Costituzione quando:
- il Parlamento stesso conferisce al Governo - con
un'apposita legge di delega, secondo principi e criteri predeterminati e per
un tempo definito - il compito di provvedere ad emanare decreti
legislativi aventi forza di legge;
- può adottare, autonomamente e sotto la sua
responsabilità, decreti-legge per fronteggiare situazioni impreviste e che
richiedono un intervento legislativo immediato. In questo caso, il
Parlamento si riserva, nei sessanta giorni successivi, di convertire in
legge, anche con modifiche, il decreto. In caso contrario, il decreto
legge decade.
Al Governo è
attribuita, in via ordinaria, la potestà di emanare regolamenti, che
costituiscono una fonte secondaria di produzione giuridica. Con essi il Governo
può dare attuazione ed integrare le disposizioni legislative, può disciplinare
l'organizzazione delle pubbliche amministrazioni e può regolare materie che la
Costituzione non riserva in via esclusiva alla legge.
Redazione secem ./.
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