CONTROCORRENTE: UN POPOLO DI
PRECARI
Come si può inquinare con una “falsa
politica” un Territorio, una Regione o un Paese oggi è sotto gli occhi di
tutti. Basta creare schiere di PRECARIATO VOTANTE con famiglie e parentielli e amici al seguito. Li si
illude con la possibilità di un lavoro e si imbarcano, nella stessa nave, anche
i filibustieri che procacciano voti, anche se delinquenti. Anzi, uno dei
compiti di una Nazione Democratica e Civile è quello di recuperare gli
emarginati e in questo mazzo ci mettiamo anche i fiancheggiatori della MAFIA,
magari, l’importante è il voto e il controllo del territorio attraverso un
sistema di elezioni che garantisca la POLTRONA! Ma queste schiere ogni anno
aumentano di numero, e se dentro prima ci stavano quelli che avevano perso il
posto di lavoro o in attesa di un occupazione che non arriva mai, oggi ci stanno
dentro anche quelli che si sentivano fuori dal mercato delle vacche! Oggi
dentro questo calderone enorme di PRECARI ci stanno dentro anche i dipendenti
degli Enti Pubblici, vedi Provincie(dismesse in Sicilia), dei regionali, dei
comunali che sono cresciuti oltre il necessario stante un nuovo modello di
arruolamento che scavalca il vecchio e stantio CONCORSO PUBBLICO. Allora? Si
odono venti di guerra da parte del Governo del “Rigoletto” che indicano intorno
al 20% l’esubero di dipendenti Statali, e in Sicilia? Si è sempre discusso di
piante organiche, ma nessuno le ha mai voluto fare. Oggi si va verso il
collasso con schiere di dipendenti che non sanno ancora quale sarà il loro
avvenire e che, troppo preoccupati dal benessere acquisito con qualche calcio
nel sedere ben assestato, oggi rischiano di vedersi recapitare un misero assegno INPS.
Clientele troppo cresciute e precari piazzati nei posti dove si lavora davvero
hanno, inoltre, nel tempo dequalificato le pubbliche amministrazioni dove
bisognerebbe rifare tutti un test attitudinali e un colloqui per capire se si
è idonei al posto che si occupa. Ma, ahimè, la politicizzazione della macchina
amministrativa ha portato al degrado dell’apparato che non è in grado di
spendere e di far spendere bene, neanche i quattrini che ancora arrivano in
Sicilia dalla Comunità Europea. Insomma, amici, rendetevi conto che questo è il
mostro inquinante che ha intossicato gli apparati pubblici e troppi ne hanno
goduto senza fiatare. Gli stessi che oggi gridano contro chi vuole che si
mettano seriamente a lavorare.
SIAMO UN POPOLO DI PRECARI?
Redazione Secem
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