domenica 1 settembre 2013

Editoriale di settembre


Settembre, andiamo. È tempo di migrare …

Settembre, andiamo. È tempo di migrare.”cantava il Vate, Gabriele D’annunzio, pensando ai suoi pastori abruzzesi. Noi di migranti ne riceviamo a barcate e non dall’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti, ma dal sangue delle guerre fratricide che devasta il Medio Oriente e l’Africa. Sovente sento ripetere che non dobbiamo farli entrare in Italia dalla Sicilia o dalle punte più a Sud del Meridione, certo, facile a dirsi per chi, nonostante la crisi economica ha ancora un tetto sopra la testa. Questa gente non ha il piacere di scappare dalla propria terra per venire a visitare l’Italia e l’Europa ricca di tesori artistici e culturali, no. Fuggono dall’orrore di un tempo di sangue scandito dal gas nervino e dalla droga, dalle mafie e dagli interessi economici di quei popoli che non li vogliono accogliere. Mi si dirà “ noi li salviamo dal mare, mentre altri non fanno nemmeno questo”( vedi Malta e poi muori … una vecchia canzone già sentita e risentita). È vero! Nel popolo siciliano, bastardo di tutti gli altri popoli del Mondo, e figlio di mille serpenti e di mille lupi, c’è ancora, per fortuna, il senso della solidarietà civile e della vicinanza a chi ha più bisogno. Mi chiedo: perché nessuno capisce che siamo tutti sulla stessa barca e che questa non va rattoppata solo quando ci sono interessi strategici ( Afganistan) o economici ( IRAQ). In alcuni casi si trovano le parole giuste per sancire un azione di polizia e di umanitaria sorveglianza armata che è sovradimensionata rispetto alla malattia da curare, mentre la gente, che non vorrebbe migrare e perdere le sue certezze e le sue tradizioni deve scappare dalla montagne della Nubia, infestate di terroristi e mercanti di morte, dal Sudan, dalla Siria, dalla Libia, dalla Palestina sempre più soffocata dal gendarme Israele, e da un infinità di altre guerre dimenticate. Milioni di bambini muoiono di fame ogni giorno e nessuno fa guerra agli affamatori, a chi non si occupa degli ultimi, ma pensa solo allo sfruttamento. Parlo di prostituzione minorile, come di lavoro e di guerra( i soldati bambini). Scusate se dico che questo Mondo non mi piace. Non mi piace perché non “abbiamo” rispetto per chi è diverso da noi. Abbiamo scordato che, anche noi, abbiamo fatto, in tempi bui e difficili di ricostruzione post bellica, i viaggi con la valigia di cartone verso quella lucina che si vedeva lontana … L’accoglienza è un dovere non un optional. È giusto, questo si, che si controllino i flussi di delinquenti, che approfittando del bisogno degli oppressi, varcano il confine. È sacrosanto. Ma smettiamola, per piacere, di gridare che qui non c’è posto per nessuno, quando abbiamo noi e non loro, sbranato e distrutto un Paese con la CORRUZIONE, L’EVASIONE FISCALE, LA FRODE, l’ABUSIVISMO etc etc. Ora sono loro la causa dei nostri mali atavici? Quei poveracci che muoiono come mosche nel canale di Sicilia nella speranza di poter far ricominciare a vivere i loro figli? Noi che non riconosciamo nemmeno, ancora oggi, il diritto di cittadinanza a chi nasce nel nostro Bel Paese?

Buon settembre a tutti, Ugo Arioti

1 commento:

  1. credo che alla base di questa società egoista di oggi ci sia l'IPOCRISIA. Siamo razzisti, ma non lo vogliamo sentire di avere questo primato e poi ci comportiamo da ladri e gridiamo ladri solo a quelli che vogliono rubare a noi .... si è tutto così

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