Settembre, andiamo. È tempo di
migrare …
“Settembre, andiamo. È tempo di migrare.”cantava il Vate, Gabriele D’annunzio,
pensando ai suoi pastori abruzzesi. Noi di migranti ne riceviamo a barcate e
non dall’Adriatico selvaggio che verde è come i pascoli dei monti, ma dal
sangue delle guerre fratricide che devasta il Medio Oriente e l’Africa. Sovente
sento ripetere che non dobbiamo farli entrare in Italia dalla Sicilia o dalle
punte più a Sud del Meridione, certo, facile a dirsi per chi, nonostante la
crisi economica ha ancora un tetto sopra la testa. Questa gente non ha il
piacere di scappare dalla propria terra per venire a visitare l’Italia e l’Europa
ricca di tesori artistici e culturali, no. Fuggono dall’orrore di un tempo di
sangue scandito dal gas nervino e dalla droga, dalle mafie e dagli interessi economici
di quei popoli che non li vogliono accogliere. Mi si dirà “ noi li salviamo dal
mare, mentre altri non fanno nemmeno questo”( vedi Malta e poi muori … una
vecchia canzone già sentita e risentita). È vero! Nel popolo siciliano,
bastardo di tutti gli altri popoli del Mondo, e figlio di mille serpenti e di
mille lupi, c’è ancora, per fortuna, il senso della solidarietà civile e della
vicinanza a chi ha più bisogno. Mi chiedo: perché nessuno capisce che siamo tutti
sulla stessa barca e che questa non va rattoppata solo quando ci sono interessi
strategici ( Afganistan) o economici ( IRAQ). In alcuni casi si trovano le
parole giuste per sancire un azione di polizia e di umanitaria sorveglianza
armata che è sovradimensionata rispetto alla malattia da curare, mentre la
gente, che non vorrebbe migrare e perdere le sue certezze e le sue tradizioni
deve scappare dalla montagne della Nubia, infestate di terroristi e mercanti di
morte, dal Sudan, dalla Siria, dalla Libia, dalla Palestina sempre più
soffocata dal gendarme Israele, e da un infinità di altre guerre dimenticate. Milioni
di bambini muoiono di fame ogni giorno e nessuno fa guerra agli affamatori, a
chi non si occupa degli ultimi, ma pensa solo allo sfruttamento. Parlo di
prostituzione minorile, come di lavoro e di guerra( i soldati bambini). Scusate
se dico che questo Mondo non mi piace. Non mi piace perché non “abbiamo” rispetto
per chi è diverso da noi. Abbiamo scordato che, anche noi, abbiamo fatto, in
tempi bui e difficili di ricostruzione post bellica, i viaggi con la valigia di
cartone verso quella lucina che si vedeva lontana … L’accoglienza è un dovere
non un optional. È giusto, questo si, che si controllino i flussi di
delinquenti, che approfittando del bisogno degli oppressi, varcano il confine. È
sacrosanto. Ma smettiamola, per piacere, di gridare che qui non c’è posto per
nessuno, quando abbiamo noi e non loro, sbranato e distrutto un Paese con la
CORRUZIONE, L’EVASIONE FISCALE, LA FRODE, l’ABUSIVISMO etc etc. Ora sono loro
la causa dei nostri mali atavici? Quei poveracci che muoiono come mosche nel
canale di Sicilia nella speranza di poter far ricominciare a vivere i loro figli?
Noi che non riconosciamo nemmeno, ancora oggi, il diritto di cittadinanza a chi
nasce nel nostro Bel Paese?
Buon settembre a tutti, Ugo
Arioti
credo che alla base di questa società egoista di oggi ci sia l'IPOCRISIA. Siamo razzisti, ma non lo vogliamo sentire di avere questo primato e poi ci comportiamo da ladri e gridiamo ladri solo a quelli che vogliono rubare a noi .... si è tutto così
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