Nunca mas,
mai più.
Il senatore socialista italo-cileno
Fausto Longo a 40 anni dal Golpe militare contro il presidente Salvador Allende
di Fausto
Guilherme Longo
*)
Santiago
del Cile, 11.9.1973 – Palazzo della Moneda
sotto l’attacco dei militari golpisti
Sono quaranta gli anni trascorsi
dall’abbattimento violento del governo democratico di Salvador Allende e
dall’inizio della lunga notte della democrazia cilena.
Ricordiamo tutte le migliaia di
persone uccise, scomparse, gli operai e gli intellettuali, le donne, gli uomini,
i ragazzi come i fratelli Lorca della Gioventù socialista, uccisi mentre
operavano in clandestinità, il dirigente del sindacato dei pubblici
dipendenti Tucapel Jmenez. La Cut di Figueroa e di Calderon che aveva un
milione di iscritto nel 1972, decimata scientificamente in tutti i suoi
gruppi dirigenti. Una violenza cieca , di massa e
selettiva, che prima il cardinale Raul Silva e la Vicaria di solidarietà nel
’77 e poi, via via, con più incisività, le forze politiche democratiche, in
diversi modi, hanno combattuto nell’interno del paese, sostenuti dalla
organizzazione dei cileni in esilio e dai democratici di tutto il mondo. Oggi
il presidente Allende è ancora con i cileni. I valori della giustizia sociale e
della libertà, la lotta alle ingiustizie e alle insopportabili diseguaglianze
sociali è ancora l’obiettivo più importante per cambiamenti
strutturali della società cilena, che Michelle Bachelet sostiene nella sua
campagna elettorale per la presidenza della Repubblica.
Il Presidente Allende è stato il miglior
presidente del Cile incarnando il sogno di una generazione e rappresentando il
meglio della sinistra cilena e di tutta l’America Latina. Lo ha ricordato
Lagos e lo ha riconosciuto l’antico dirigente dei comunisti cileni,
Corvalan, che, intervistato tempo fa, ha ricordato come Allende
“demonstrò una consecuencia politica incommensurabile”. Allende presidente si
batté per quegli obiettivi per i quali da dirigente socialista si era
impegnato percorrendo tutto il Cile, per suscitarne il consenso. L e ricchezze
minerarie, rame in primo luogo, le imprese elettriche, la radiofonia la
metallurgia, l’industria tessile, le banche il commercio, la riforma agraria..
Se oggi la Codelco, la società del rame è ancora in parte cilena. Se con le sue
vendite lo Stato seguita oggi ad equilibrare il bilancio statale è
merito di Allende che si è opposto alla rapina in atto da parte di aziende
straniere come suo merito è la riforma agraria. I 5.223 mila ettari
espropriati a proprietari improduttivi dal governo Allende, i 3.500 mila ettari
espropriati dal governo Frei hanno posto fine, allora, al latifondo, dando il
passo alla moderna agricoltura cilena. L’essersi opposto alle mire del governo
statunitense fino al sacrificio della propria morte rappresenta un
esempio di amor patrio e di fedeltà alla Costituzione ed ai principi a
base della sua vita politica che non sarà mai dimenticato.
Santiago
del Cile, 5.9.1970 – Un’immagine del
“Discurso triunfal” di Salvador Allende
No hay manana sin ayer, non c’è l’oggi
senza lo ieri. E’ vero. E’ per questo che in questi giorni anche in
Italia si perseguono i delitti che furono organizzati, in associazione
fra loro, da parte delle dittature sudamericane con il “Piano Condor”.
I crimini contro
l'umanità non vanno amnistiati né possono essere prescritti. Dieci anno or sono
l’Agrupacion de familiares de detenidos desaparecidos del Cile,
scriveva in un suo documento:
“La verità e
la giustizia come concetti integrali sono una domanda permanente,
irrinunziabile e di azione continua fintanto che non si conosca la verità
rispetto a ciò che è accaduto ai nostri familiari, che non se ne recuperino i
resti e che siano penalmente sanzionati coloro che risultino responsabili di
questi crimini giuridicamente da riconoscere come delitti di lesa umanità e
pertanto non amnistiabili ed imprescrittibili, in coerenza con le normative
internazionali cui i singoli stati sono tenuti ad ottemperare”.
A dieci anni da
quella denuncia molto c’è ancora da fare perché giustizia e verità si
possano fino in fondo riaffermare . L a società cilena non può rimuovere una
questione basilare per una vera riconciliazione fra tutti i cileni e per
finalmente costruire un futuro da tutti condiviso.
Il Sudamerica è
profondamente cambiato e la democrazia ha fatto arretrare le dittature militari
e non.
Un Sudamerica
democratico e prospero è possibile all’insegna della collaborazione paritaria e
della fratellanza fra i popoli. A 40 anni dal golpe cileno Il monito
permanente, rivolto a tutti resta ancora il grido “Nunca mas”.
*) Fausto Guilherme Longo è senatore
della Repubblica (PSI-Autonomie), eletto nella Circoscrizione estero,
Ripartizione America Meridionale
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