mercoledì 1 aprile 2015

Editoriale di aprile 2015 - pesce d'aprile

Vorremmo poter scherzare sul tormentone dell'uno aprile e magari parlare di come si può salvare la barriera corallina o gli ulivi pugliesi, ma la stringente attualità ci riporta a bomba a un mondo che sta gradatamente deteriorandosi, a società che si stanno autodistruggendo, a vizi eterni che ritornano formando caste di privilegio che calpestano ogni diritto e ogni ragione per mantenere il POTERE. Non stupisce vedere una bambina siriana che si arrende a un fotografo, la paura fa 90 in Siria e una macchina fotografica può essere scambiata per un'arma. Abbiamo dimenticato i kurdi e gli iracheni che sono, insieme agli odiati soldati del dittatore Assad, l'unico argine al terrore a cui gli USA hanno aperto le porte devastando la Libia ed eliminando l'unico tappo, per quanto sgradevole, al caos. Ora si fanno le marce in Tunisia per non fare sentire solo il popolo magrebino, ma mi chiedo quando dovremmo farle anche noi e chiedere noi la solidarietà contro il terrore cieco alimentato dalle armi israeliane e americane (nessuno dice che i mercanti di morte USA e NAZISRAELIANI fanno affari d'oro con l'Isis). Lo scenario è triste e la primavera che arriva, noi lo speriamo, deve attenuare, almeno, il disagio di essere "occidentali". In Italia, un governo truffa, sta continuando a foraggiare le banche e a depredare il ceto ex medio ora meno che medio. In Sicilia un cretino, attaccato col bostik alla poltrona che lo rigetterà non appena gli scade il mandato, continua a devastare una già degradata amministrazione regionale e nessuno, nemmeno i sindacati che poi accettano di sedere per perdere tempo e non concludere niente, salvando solo i loro permessi e privilegi, aiutano a ribellarsi. Super burocrati padroni che non pagano per i loro errori e le loro ruberie, dove vogliamo andare? Questo, amici, purtroppo non è un pesce d'aprile, no. Questa è la discarica politica nella quale viviamo ogni giorno, aspettando un altra PRIMAVERA!
 
Ugo Arioti

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