domenica 1 maggio 2016

editoriale del primo maggio 2016

Oggi è il primo maggio, la festa dei lavoratori, si cantano gli inni internazionali e si festeggia ... questo forse fino a venti anni fa, quando ancora c'erano due modelli di società che si confrontavano e si complementavano, restando fermi gli ideali e lasciando fuori dal campo gli opposti estremismi. Le Brigate rosse, Gladio o i Servizi Segreti deviati, erano quasi impotenti difronte ai movimenti popolari e alle associazioni di libertà e giustizia che muovevano la Politica Italiana. L'ultimo Presidente della Repubblica, di questo Mondo ancora vivo, fu Sandro Pertini. Oggi è il primo maggio, la festa di chi il lavoro ha la fortuna di averlo ancora, di quelli che stanno sulla soglia di una povertà incipiente e dei precari, dei legionari dell'esercito degli aspiranti al posto a tempo indeterminato che svendono qualsiasi loro ricordo o memoria pur di avere un voucher che non ha alcun valore se non quello di una solenne presa per i fondelli. Che primo maggio è? Quello del maxi concerto a Piazza san Giovanni? Quello del comizio della Triplice che non ha saputo arginare questa deriva antidemocratica e anti sociale, anzi, in alcuni casi ne è stata anche complice? Di chi è questo primo maggio? Lo è sicuramente delle Multinazionali e dell'Imperialismo capitalista che non ha più interesse ad una ECONOMIA REALE, ma, piuttosto, ad una SPECULAZIONE CONTINUA E A MANTENERE UNO STATO DI CRISI CONTINUA CHE SERVE SOLO A CREARE DISPARITÀ, INEGUAGLIANZE e FASCISMO. Qualcuno si è accorto del colpo di Stato perpetrato da un ignobile Napolitano prima col governo Monti e poi con la sua rielezione per portare il massone Renzi a capo del governo, uno che nessuno degli italiani ha mai votato. 
BUON PRIMO MAGGIO, compagni, amici e illusi democratici dell'ultima ora. 
In Italia, come nel resto d'Europa, sta avanzando un nuovo fronte pericoloso e criminale: LA DESTRA REAZIONARIA E LIBERTICIDA. In assenza di Cultura e di modelli di società tutto questo passa sulle vostre teste senza che nessuno si svegli e cominci a ricostruire una NUOVA RESISTENZA!
Meditate gente, meditate!
Ugo Arioti

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