sabato 20 agosto 2016

Twitter contro il terrorismo: bloccati 235mila account


Twitter contro il terrorismo: bloccati 235mila account

Sono 360mila i profili bloccati in un anno, ma negli ultimi sei mesi le sospensioni sono raddoppiate
LA LOTTA lotta al terrorismo sui social network non si ferma. Negli ultimi sei mesi Twitter ha sospeso 235mila account che promuovevano il terrorismo sulla sua piattaforma. Un'azione di censura per impedire l'uso del social network a fini estremisti che già in passato, tra la metà del 2015 e febbraio, aveva portato alla chiusura di 125mila profili. Lo ha affermato l'azienda con un comunicato stampa, ribadendo la condanna verso ogni forma di violenza ed estremismo: "Il mondo sta assistendo a un'ondata di mortali e aberranti attacchi terroristici. - si legge. - Condanniamo con forza questi atti e rimaniamo impegnati a eleminare ogni sorta di promozione di violenza o terrorismo dalla nostra piattaforma".

Tra nuovi e vecchi numeri, in totale sono 360mila gli account bloccati quest'anno. A preoccupare è il numero più che raddoppiato delle sospensioni giornaliere aumentate dell'80% rispetto allo scorso anno, con picchi registrati soprattutto nei giorni successivi agli attentati. Motivo per cui l'azienda ha deciso di ampliare gli "squadroni" addetti al monitoraggio del flusso e delle segnalazioni: non solo nel numero, ma anche nelle ore di lavoro. Saranno attive h24 e gli addetti avranno a disposizione strumenti anti-spam e di traduzione ancora migliori, dal momento che un terzo degli account sospesi è stato individuato proprio grazie ad essi. "Non esiste un algoritmo magico in grado di identificare contenuti terroristici su internet. Per questo continueremo a investire nella tecnologia e a impegnarci".
Da quando è nato il social media si è imposto come una "piazza globale" in cui l'opinione di tutti è ben accetta. Eppure i buoni propositi vengono spesso messi in discussione da troll, estremisti e ora anche terroristi pronti a spargere paura e minacce. Motivo per cui la piattaforma è spesso finita sotto i riflettori con l'accusa di non fare abbastanza per contrastare il fenomeno e l'odio. Tramite "cinguettii" l'Is e i suoi affiliati pubblicano la propaganda del terrore, ma non solo: di recente anche Boko Haram ha rilasciato via Twitter un video che riprendeva le studentesse di Chibok, in Nigeria, rapite nell'aprile 2014.

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