giovedì 1 settembre 2016

L'indice di stabilità - editoriale di settembre 2016

Una scossa di terremoto di magnitudo 6.2? Costa troppo! Il Governo, che ormai occupa tutti i punti di comunicazione ufficiale della Stato, impone il 6.... per non impegnarsi troppo e rilancia un idea (quella di affidare la ricostruzione ai Comuni) che, se teoricamente è una buona scelta, potrebbe rivelarsi domani una catastrofe peggiore del terremoto per Amatrice e gli altri paesi devastati dal sisma nell'Italia centrale. L'indice di stabilità, intanto, segna per i paesi coinvolti una linea di demarcazione evidente tra chi ha speso i soldi per realizzare SICUREZZA SISMICA e chi, invece, li ha sperperati ... e qualcuno si è pure arricchito. La Magistratura, come sempre, indaga contro NON SI SA CHI e NON SI SA COSA, sembra una novella pirandelliana. Renzi coniuga il verbo "CASA ITALIA" per avere più flessibilità e poter affrontare le sfide sempre più inutili che lui stesso ha fatto finta di mettere nel percorso del suo ILLEGITTIMO GOVERNO, realizzato col tacito consenso di quella parte del PD ormai agonizzante che vuole ancora chiamarsi sinistra, ma che è comunque "SINISTRA" .... per la Democrazia italiana in debito d'ossigeno. Dovrebbero coniare uno slogan nuovo, quelli del Governo: NON TUTTE LE DISGRAZIE VENGONO PER NUOCERE ....
Noi, sinceramente, ci chiediamo come si può, ancora oggi, in un Paese come il nostro dove la normativa antisismica ha radici profonde, avere un così alto numero di vittime e auspichiamo che queste popolazioni, così duramente colpite dal sisma, possano risollevarsi e ricostruire il loro futuro.
Ugo Arioti

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