Ogni giorno un arresto, un sequestro, un omicidio "strano", una macchian bruciata. Questo non è il riassunto della fiction di RAI1 "Maltese il romanzo del commissario", no è il vissuto ancora oggi.
Il quotidiano del trapanese, meglio dire del "sistema trapanese" è sempre a tinte fosche. Non è un caso se la primula rossa di Castelvetrano è indicato dagli inquirenti come capo di "Cosa nostra Hom". Mezzo secolo di mafia ha costruito una rete pseudoculturale mafiosa in una provincia tra quelle con il quoziente di imbarbarimento e di descolarizzazione più alto d'Europa.
Qui le logge massoniche segrete e lo Stato (uomini di Potere) si consociano con il sistema criminale e fanno sponda, uniti nel nome degli affari, rubando l'avvenire ad una popolazione ridotta a chiedere l'elemosina a questo o a quel capo bastone.
Il salto di qualità, è cosa nota, si è avuto con l'affare "droga". Quando i chimici avevano copertura in questa provincia, la cui economia reale si basava esclusivamente sull'agricoltura e sulla pesca, si svilupparono tanti opifici della droga e, di conseguenza, tanti partner del riciclo del denaro sporco che hanno creato lavoro e attività, senza alcun controllo pubblico. Una serie infinita di Opere pubbliche mai finite e catene turistiche, appartamenti e aeroporti. Abusivismo è un termine che non basta a contemplare i casi di sviluppo marcio a cui la provincia è andata incontro negli ultimi 50 anni.
Denunciare il sistema è pericoloso, come è capitato ad un attivista del MOVIMENTO CINQUE STELLE di Trapani che si è trovata l'auto bruciata. Certamente, il sistema, che ha tentacoli in tutti gli apparati dello Stato e della Regine, fino a Palermo, dove il Presidente tiene accanto a se una ladra acclarata e tace difronte alla richiesta dei PM di arresto; (rappresenta Crocetta, l'antimafia che tutti i mafiosi gradiscono: quella parolaia e inetta). Trapani dove il Senatore D'Alì, viene messo sotto vigilanza e il Sindaco arrestato insieme a "imprenditori" e funzionari della burocrazia comunale.
In questa terra di frontiere tra il malaffare e la bellezza del mare, l'azione dei Giudici e degli inquirenti veri è difficile e sdrucciolevole. E, magari, la "piccola gente", i cui valori sono solo quelli della sopravvivenza costi quel che costi, ti dice che "prima si stava meglio". Questo la dice lunga sul fatto che l'ignoranza crea sottocultura e in questo humus allingna la sovrastruttura mafiosa del "sono tutti uguali" e "perchè devo dare soldi alla Stato che se li fotte". Meditate gente, meditate!
UA
Nessun commento:
Posta un commento