giovedì 11 maggio 2017

Quando i "mille" sbarcarono a Marsala

Leggendo le righe scritte sulla mia bacheca dagli amici, ne ho trovata una che merita, a mio avviso di essere amplificata, perchè quello di cui viene eviscerato il cattivo seme è, ancora, vivo e disgraziatamente straziante nell'Italia di oggi. 
U.A.

Quando i "mille" sbarcarono a Marsala coltivavano il sogno di un'Italia indipendente, libera, giusta e solidale. Quel sogno, tuttavia, fu macchiato di sangue a Bronte.
Oggi l'Italia è un paese profondamente ingiusto, diviso da egoismi ed interessi particolari. L'Italia di oggi è un paese che ha ceduto la sua sovranità alle grandi potenze finanziarie ed economiche mondiali, imponendo sacrifici ai più poveri, svendendo il futuro dei giovani.
Nessuno rimanga fermo ad aspettare.
L'attesa è passiva, perché vive il tempo come se qualcuno o qualcosa debba venire verso di noi a liberarci. Bisogna recuperare la speranza. Pablo Neruda affermava che "la speranza ha due bellissime figlie: lo sdegno e il coraggio...
Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio per cambiarle."
La speranza è attiva perché ci spinge verso il tempo, verso la dimensione della concreta ed effettiva realizzazione dei nostri sogni e delle nostre aspirazioni.

Meditate gente, meditate!

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