Il Gran Camposanto di Messina un opera d’arte per i morti e a monito
per i viventi
Ugo Arioti
Nel 1854, nel
periodo in cui una gravissima epidemia di colera flagellava Messina e altre
parti della Sicilia, venne emanato il bando di concorso affinché si edificasse
un Camposanto per la città.
Il bando fu aperto
a tutti i progettisti del Regno delle due Sicilie e vide vincitore l'architetto
messinese Leone Savoja ma passarono ben sette anni prima che la giunta
municipale deliberasse l'esecuzione dell'opera, anche se i lavori più
importanti iniziarono nel 1865.
Inaugurato nel 1872,
per l'occasione furono trasferiti da Torino nel "Famedio", luogo di
sepoltura dei cittadini illustri, i resti di Giuseppe La Farina, politico,
scrittore e massone messinese. Sono inoltre presenti monumenti tombali dedicati
alle vittime del terremoto del 1908. Il Cimitero Monumentale di Messina,
detto anche Gran Camposanto, è uno dei più importanti cimiteri
monumentali d'Italia.
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