Marino Centrone, Rossana de Gennaro,Massimiliano Di Modugno, Silvia La Piana, Giacomo Pisani
DELLA BELLEZZA
LA SCENA DELLA SCENA
La Bellezza è una giovane donna che passeggia nei Giardini di Avalon e guarda le gemme dei mandorli in fiore, la bellezza è il volto di una fanciulla nei primi giorni di primavera, la bellezza è la comunione del sentire, la comunione dell’amare e del vivere, la bellezza è il sogno, la fantasia, la bellezza di un racconto intorno al fuoco. Perché come sosteneva Albert Camus ne L’Uomo in rivolta “Vi è la bellezza e ci sono gli oppressi. Per quanto difficile possa essere, io vorrei restare fedele ad entrambi.” Perché la bellezza è la libertà degli eguali. Una forma di libertà che non può essere espressa dall’azione individuale, ma dall’azione collettiva di un movimento, il cui fine è la costruzione di una democrazia radicale. La libertà di quella parte dei senza parte, come i plebei e i piqueteros, che nel momento in cui riconoscono la loro uguaglianza creano autentiche esperienze di vita. L’affinità fra tecnica e arte, tra il creare le cose secondo ragione e il crearle secondo l’immaginazione è qualcosa di molto antico. Siamo oggi in grado di prospettare la possibile unità delle due dimensioni, la società come opera d’arte? Gli autori di questo libro lo credono pur nella consapevolezza della nostra precarietà, della finitezza della nostra esistenza. Una siffatta “filosofia della soglia” è non solo una scommessa teoretica, ma anche una inquietudine etica.
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