Buona Sicilia a tutti
La storia ci consegna un carteggio infinito di rivolte e rivoluzioni e contrasti e urla stridule da far paura. La Sicilia dai fasci ad oggi (parliamo di volontà di autoproclamarsi Repubblica di Sicilia) ha visto sfilare una sterminata fila di politici, importanti anche o perlomeno con cariche importanti nella Repubblica italiana post Garibaldina e Sabaudia, ma tutti, fermi sulla trincea dello Statuto Siciliano, oggi carta straccia. La destra, dei rigattieri latifondisti, quella che ha dato i natali alla mafia contadina, ergo anche ai corleonesi, in alcuni momenti ha fatto il pieno di voti e deputati all’ARS, la sinistra, con giochetti da salta fossi ha cercato di spezzare in due il fronte reazionario, governando con quelli che ha definito il meglio del peggio. Oggi siamo alla rivoillusione crocettiana. La cos’ detta sinistra di Potere, una finta destra mascherata, ha dato la palma di Primus inter partes a Rosario Crocetta, scarso Sindaco, peggiore come Presidente, non rappresenta che se e il suo manipolo di amichetti che è viè più sfaldato e lasco. Siamo alla paralisi della Regione e al suo tracollo economico. Così si rimescolano nella pentola i brodi di vecchi dadi e di minestre riscaldate che non servono nemmeno più a garantire una facciata istituzionale all’Assemblea più antica d’Europa. Guglielmo II la fece Regno e creò il Parlamento di una Nazione Moderna, ma questi non sono nemmeno gli stallieri di quei gloriosi cavalieri normanni. Sono dei quaraquaquà, come li definirebbe Sciascia. Non hanno nessun peso e colore se non quello che vira verso il marrone scuro e intenso che costella le strade e i marciapiedi della città, perla del mediterraneo per i fenici, che si adagia sotto la sua santuzza Rosalia ad abbracciare il mare. In questo quadro spuntano, come funghi, i disastri della Pubblica Amministrazione, la Sanità senza timoniere, il turismo senza idee, l’agricoltura abbandonata a se stessa e un imbecille che vuole dare ai Petrolieri, gente scarsamente interessata all’Ambiente e alla dignità delle persone, la possibilità di scassare definitivamente la maggiore, ancora non so per quanto, risorsa dell’Isola: l’Ambiente marino. Ma il popolo siciliano? È il più bastardo del Mondo, per incroci e per culture e sta nell’epicentro tra Islam e Cristianesimo ortodosso e cattolico romano. Qualcuno vede e parla, ma poi ritorna ai suoi piccoli affari e cerca di fare come fanno i Potenti, il furbo. Solo che, i Potenti diventano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, anzi, la schiera si allarga a macchia d’olio. La classe intermedia, quella che garantiva una ridistribuzione del reddito in tutte le fasce sociali, dando lavoro ad artigiani e commercianti, è stata assassinata da governi ombra delle banche e della mafia. Se non ritrova la sua strada unitaria e spazza via questi pagliacci tragici, la Sicilia, signori miei non si solleverà più e i nostri figli migliori, come già fanno, dovranno continuare ad andare all’estero per dare prova delle loro capacità e del loro cuore!
Buona Sicilia a tutti, Ugo Arioti
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