La nuova Nazione Europea
Wolfgang Schaeuble, il portavoce dei poteri
forti finanziari dei banchieri tedesco-ebreo-americani, ricatta la Grecia
dicendo che la Germania (leggi il cagnolino COMUNITA’ EUROPEA) è pronta ad avviare una trattativa, ma
ribadisce che Atene deve mantenere gli impegni sulle riforme e che Berlino non accetta ricatti. Non
li accetta, ma, di fatto, li fa alla Grecia.. "C'è bisogno di
solidarietà in Europa - dice Schaeuble - per
cui non possiamo essere ricattati" Non possono essere costretti a
venire ad accordi con uno Stato che considerano suddito (Samaras docet).
Bene, comincia così una nuova era che stabilisce il primato delle Multinazionali
e della Finanza sui Popoli. Una bella condizione di partenza per un Europa che “vorrebbe”,
dicono, una costituzione e una democrazia federale! Come? Una nuova
Supernazione da costruire sulle macerie dell’EURO. Applichiamo il modello
ISLANDA! Usciamo dalla moneta unica e svalutiamo affinché il debito, cioè il
peso del ricatto, diventi carta straccia e i Padroni del Mondo diventino
strilloni di giornali per strada! Se la Grecia cede al ricatto tedesco, può
eliminare scuole, servizi, imprese e vivere, come un paese del “terzo Mondo” di
EMIGRAZIONE, magari verso la locomotiva d’Europa! Deportiamo i greci in
Germania? Nessuno in Italia, ancora, capisce il grado di degrado sociale e
della democrazia, inquinata dalla Finanza e dai suoi Poteri occulti, nessuno
vede la guerra che sta facendo un America schizofrenica alla Russia abbassando
il prezzo del Petrolio, e, nello stesso tempo, svenandosi. Nessuno vede, nessuno
sente, nessuno parla. Mi chiedo dove andremo a finire di questo passo. Ma non è
nemmeno questa la domanda giusta, perché lo sappiamo, lo possiamo constatare
nei telegiornali seppur orientati dalla Finanza e dagli organi di potere, che
ci mostrano la terza guerra mondiale alle nostre porte in Ucraina e in Siria.
Quando ci sveglieremo, forse, saremo prigionieri di regole e di logiche totalitarie
e ciniche. Siamo incoscienti che corrono su una lama di coltello.
Ugo Arioti
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