Il giurista presidente della commissione che l'ha elaborata, Rodotà: "È un grande risultato culturale, politico e simbolico"
di ARTURO DI CORINTO
LA CAMERA dei deputati ha approvato oggi due distinte mozioni per promuovere laDichiarazione dei diritti in Internetin vista dell'Internet Governance Forum che si terrà in Brasile dal 9 al 13 novembre. Con una votazione nominale, la mozione 1031 è passata per 437 voti favorevoli senza nessun contrario, mentre la quasi identica mozione della Lega ne ha ottenuti pochi di meno. "Un grande risultato", ha commentato a Repubblica.it Stefano Rodotà, che ha presieduto la commissione che ha elaborato la Carta, "dal punto di vista culturale, simbolico e politico perché raggiunto nonostante le diversità".
Il sottosegretario alle telecomunicazioni Antonello Giacomelli è intevenuto in aula, per sostenere l'iniziativa che "impegna il governo ad attivare ogni utile iniziativa per la promozione e l'adozione a livello nazionale, europeo e internazionale dei princìpi contenuti nella Dichiarazione adottata il 28 luglio 2015 dalla Commissione per i diritti e i doveri in Internet istituita presso la Camera dei deputati; a promuovere un percorso che porti alla costituzione della comunità italiana per la governance della rete definendo compiti e obiettivi in una logica multistakeholder.
La Dichiarazione dei diritti era stata precedentemente approvata il 28 luglio 2015 da una Commissione di studio ad hoc promossa dalla Presidenza della Camera composta da deputati attivi sui temi dell'innovazione tecnologica, studiosi ed esperti, operatori del settore e rappresentanti di associazioni dopo una serie di audizioni e una consultazione pubblica durata cinque mesi.
La Commissione di studio della Camera ha inoltre approvato una Dichiarazione congiunta con la Commissione dell'Assemblea nazionale francese in cui si afferma, a livello internazionale, il concetto di internet quale bene comune mondiale. Nella mozione, sottoscritta da gruppi parlamentari di maggioranza e di opposizione, si definisce Internet come "uno strumento imprescindibile per promuovere la partecipazione individuale e collettiva ai processi democratici e l'eguaglianza sostanziale".
Sintetitzza queste differenze Giovanni Paglia di Sel che ha dichiarato: "Con questo lavoro è chiaro come un parlamento diviso messo in condizione di lavorare senza la presenza ingombrante del governo può costruire un consenso." Il tema più citato è stato quello della neutralità della rete, concetto difeso dai deputati Paolo Coppola del Pd e Diego De Lorenzis de Movimenti 5 Stelle, al contrario dell'Ncd che ha lasciato intendere una certa inclinazione ad accettare anche a una rete a due velocità, per chi può pagarsela e chi no. Secondo il centrista onorevole Mario Marazziti invece nella carta, di cui condivide i contenuti, manca un esplicito riferimento alle libertà economiche. L'articolo 4 "Neutralità della rete", recita: "Ogni persona ha il diritto che i dati trasmessi e ricevuti in Internet non subiscano discriminazioni, restrizioni o interferenze in relazione al mittente, ricevente, tipo o contenuto dei dati, dispositivo utilizzato, applicazioni o, in generale, legittime scelte delle persone." E al secondo comma "Il diritto ad un accesso neutrale ad Internet nella sua interezza è condizione necessaria per l'effettività dei diritti fondamentali della persona."
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