RANGOON - Una vittoria travolgente dopo anni di prigionia e opposizione silenziosa. La premio Nobel per la pace birmana Aung San Suu Kyi si avvia a diventare il primo ministro di Myanmar dopo le prime elezioni libere in 25 anni nel paese asiatico da sempre sottoposto a regime militare. Migliaia di sostenitori dell'icona della resistenza al regime, sono scesi nelle strade. Il Myanmar è in festa. Ma Aung invita ancora alla prudenza sostenendo che "è troppo presto per festeggiare". Il partito di Suu Kyi ha annunciato di aver vinto 44 dei 45 seggi per la camera bassa birmana assegnati a Rangoon. In mattinata lo stesso partito aveva dichiarato di aver conquistato il 70% dei voti.Se il dato trovasse conferma Suu Kyi avrebbe la maggioranza necessaria per formare il governo e diventare premier. La soglia è del 67% dei voti considerando che alla giunta militare è riservato un 25% dei seggi).Valutazioni di fonte democratica indicano una vittoria con oltre l'80% in diverse aree urbane, mentre attorno al 65% in quelle rurali e in stati etnici, come quelli Mon e Kayin. Nessuna conferma finora dalla commissione elettorale, anche se in giornata sono attesi i primi risultati, ma la Lega nazionale per la democrazia avrebbe conquistato la maggioranza nella maggiore città del paese, Yangon, e in importanti centri, come Mandalay e Bago, roccaforti del partito per l'unione, la solidarietà e lo sviluppo erede del regime militare durato dal 1962 al 2010.
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