venerdì 11 dicembre 2015

Omaggio ad Arthur Rimbaud - L'eternità

L'eternita    (Arthur Rimbaud)

È ritrovata.
Che cosa? L'Eternità.
È il mare andato via
Col sole.

Anima sentinella,
Mormoriamo la confessione
Della notte così nulla
E del giorno di fuoco.

Dagli umani suffragi,
Dai comuni slanci
Lì tu ti liberi
E voli a seconda.

Poiché soltanto da voi,
Braci di raso,
Il Dovere si esala
Senza dire: finalmente.

Là nessuna speranza,
Nessun orietur.
Scienza con pazienza,
Il supplizio è certo.

È ritrovata.
Che cosa? - l'Eternità
È il mare andato via
Col sole.

All’eternità

Sono io il Mare!
Guardami.
Sei andato al Sole?
Con lui, si!
Nell’infinito che si fa bosco e notte.

Voglio, stasera, cantare Rimbaud!
Sciocco, perditi e godi!
No.

Sono io il Mare!
Vivo nell’infinito che si fa bosco e notte.
Silente e misterioso
mentre, lascio,
nel viaggio,
il mio sudario d’oro
tra fumi e fiumi di raso e perle.

Vieni Rimbaud,
andiamo al mare,
noi che veniamo dall’Oceano!
Tutto, ora, è in noi.
Vive e muore in un lampo,
tristezza e gioia,
passione e saggezza,
immortale,
immane,
inesorabile,
e, sempre, eterna e uguale.

Sono io il Mare!
Nell’infinito che si fa bosco e notte.


(Ugo Arioti)

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