lunedì 11 luglio 2016

Che cos’è il rispetto?


Il rispetto è un atteggiamento che favorisce le relazioni interpersonali adeguate e soddisfacenti. Esso è inoltre necessario per una convivenza senza conflitti, in cui si accettano le differenze tra le persone.
A cosa serve il rispetto?
Rispettare consiste nel misurarsi con le diverse posizioni dell’altra persona, e ci aiuta, quindi, a non giudicarla per la sua scelta o opinione.
Rispettare consiste nel tenere conto dell’altro nelle sue differenze individuali, senza cercare di manipolarle e senza pretendere che l’altro si comporti diversamente da come è.

Come si può riuscire a rispettare tutti?

Rispettare è rendersi conto che ogni persona ha diritto di scegliere di essere come è realmente, con il suo modo di pensare, di esprimere la propria opinione, di sentire, di agire e persino di scegliere i suoi gusti e le sue preferenze di vita.
Se ciascuno ha dunque il diritto di essere chi decide di essere, nessun altro può permettersi di obiettare o decidere per lui/lei.

In che modo si dimostra il rispetto?

Il rispetto si manifesta quando non si giudica l’altra persona in base alle sue motivazioni, decisioni, comportamenti o stili di vita, né le si rimprovera nulla o la si recrimina per come è, aspettandoci che sia diversa.
Il rispetto consiste dunque nel miglior modo di dimostrare a una persona che la accettiamo nella sua individualità e nella sua totalità, accettandola per quello che è e non per ciò che vogliamo o pretendiamo che sia.

Come si esprime il rispetto?

Il rispetto si dimostra tramite l’Empatia, ossia partendo da quell’atteggiamento comunicativo che dimostra che siamo consapevoli, accettiamo e rispettiamo com’è l’altra persona, nonostante talvolta non condividiamo le sue decisioni, opinioni o comportamenti.
L’empatia è lo strumento utilizzato all’interno della comunicazione assertiva, e corrisponde alla capacità di ascoltare l’altro, osservando il modo in cui ci parla, prestando attenzione ai suoi sentimenti e alle sue esperienze personali.
In questo modo, si esprime comprensione e intesa verso i suoi diritti, e se la comunicazione procede, si può esprimere la propria opinione. Questa, anche se è differente da quella dell’altro, è rispettosa nei riguardi delle motivazioni altrui.

Quando è più difficile rispettare?

Rispettare si fa più difficile quando si vuole a tutti i costi aver ragione, e si è convinti che la propria posizione è in assoluto l’unica possibile, e corrisponde all’unica assoluta verità.
D’altra parte, il rispetto viene meno quando si adotta nei confronti degli altri un atteggiamento aggressivo fatto di comunicazione non verbale, gesti irrispettosi, pur utilizzando le parole adatte.

Per il rispetto …

È importante capire che la nostra posizione non è che una semplice possibilità tra le altre.
Si deve sempre parlare in prima persona, esprimendo le proprie opinioni e i propri punti di vista, non delle “leggi come verità assolute”.
È necessario accettare il fatto che le nostre percezioni, anche se ci possono sembrare oggettive, non lo sono in nessun caso. Le percezioni di ognuno sono infatti legate ad interpretazioni personali, basate sulle precedenti esperienze, sugli stati d’animo e persino sulle credenze che esistono da sempre in ogni persona, in funzione del proprio apprendimento.
Quando ci dirigiamo agli altri e lo facciamo attraverso l’empatia, ciò comprende l’ascolto e l’osservazione delle posizioni degli altri, così come l’accettazione del loro diritto di essere ciò che vogliono essere.

La prossima parola che analizzeremo sarà: RAZZISMO.



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