A 25 anni dalla strage di Capaci attraverso l’iniziativa «Memoria in marcia», ideata dall’associazione «Quarto Savona Quindici» e dalla Polizia, in più tappe verrà riportata a Palermo la teca con i resti dell’auto blindata in cui morirono gli agenti di scorta
Tornerà a Palermo il 20 maggio e non sarà una data casuale: è il
venticinquennale della strage di Capaci in cui morirono i giudici
Giovanni Falcone e Francesca Morvillo insieme ai componenti della loro
scorta. Si tratta della teca in cui sono conservate le lamiere contorte
della Fiat Croma blindata «Quarto Savona Quindici», esplosa nel 1992
sull’autostrada Palermo-Mazzara Del Vallo, in cui morirono gli agenti
Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Proprio la signora
Tina Montinaro, moglie del caposcorta e presidente dell’associazione
«Quarto Savona Quindici» ha presentato a Milano, durante Tempo di Libri,
la «marcia della memoria» ovvero il viaggio che la teca effettuerà
dalla Scuola per allievi della Polizia di Peschiera del Garda — dove
l’auto è un monumento — a Palermo passando per Pistoia, Riccione,
Napoli. La campagna itinerante, organizzata dall’associazione in
collaborazione con la Polizia di Stato, partirà il primo maggio e
attraverserà la penisola «scortata» dalla signora Montinaro.
L’appello
«Quell’auto
per me e per i miei figli rappresenta la tomba di Antonio, dove sono
racchiusi i suoi ultimi pensieri e il suo sangue — ha spiegato Tina
Montinaro presentando l’iniziativa a Tempo di Libri insieme al
giornalista Lirio Abbate e al direttore della Scuola di Peschiera,
Giampaolo Trevisi — e continuare a farla camminare è il simbolo che la
mafia ha perso perché dopo 25 anni noi siamo qui a ricordare gli uomini
dello Stato, mentre i mafiosi non sono nessuno e non meritano neanche di
essere nominati». Ad ascoltarla, tra il pubblico, c’era anche una
classe di liceali lombardi la vedova dell’agente si è rivolta con un
accorato appello: «Voi giovani non avete scuse perché nelle scuole oggi
si parla di mafia — ha concluso — e sapete che non esiste solo in
Sicilia ma in tutta Italia. Per questo vi chiedo: siate vigili e non
indifferenti, fate la cosa giusta ogni giorno e mi piace pensare che
siete voi la scorta di questa Italia». Dopo l’arrivo della teca a
Palermo il 20 maggio, l’automobile farà la prima tappa alla Caserma
Lungaro, dalla quale uscirono i tre agenti per l’ultima volta prima
dell’attentato. Poi, il 23 maggio, si sposterà nel «giardino della
memoria» che sorge dove la macchina «atterrò» dopo la tremenda
esplosione. Qui verrà commemorata insieme ai volontari dell’associazione
che curano questo luogo trasformando il dolore in azioni concrete.
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