La metafisica di Platone (Appunti
di viaggio N° 1 di Ugo Arioti)
Concetto della metafisica di Platone. La
principale novità della filosofia platonica consiste nella scoperta di una
realtà superiore al mondo sensibile, vale a dire una dimensione soprafisica (o
metafisica) dell’essere
La principale novità della filosofia
platonica consiste nella scoperta di una realtà superiore al mondo sensibile,
vale a dire una dimensione soprafisica (o metafisica) dell'essere. - Il piano
soprasensibile dell'essere è costituito dal mondo delle idee. Le idee
platoniche non sono semplici concetti materiali, ma sono “entità” o “essenze”
che sussistono in sé e per sé in un sistema gerarchico ben organizzato, e che
costituiscono il vero essere. Vorrei farvi riflettere, infatti, sul “Pensiero”
che muove, come dice Dante “Il Sole e l’altre Stelle”!, questo è un sistema
preesistente all’uomo e sta a lui scoprire le leggi (il pensiero che lo muove)
che lo ordina gerarchicamente per costruire questo meccanismo “infinito”! Ma,
se questo ci appare comprensibile, è del tutto insufficiente per spiegare il
concetto della metafisica platonica. Ricominciamo: La gerarchia di cui parla
Platone si spinge oltre, entra nel campo metafisico ponendo, dentro il recinto,
al vertice del Mondo delle Idee, quella del Bene. Al livello più basso del
Mondo delle Idee si trovano le entità matematiche, cioè i numeri e le figure
geometriche. Attenzione: Idea è uguale a Forma interiore, essere, vero essere,
essenze della cosa; non si tratta, quindi, di un concetto, di un pensiero. Bene
è la Somma idea, Principio supremo e assoluto da cui tutto dipende. Bello è il
Modo in cui il bene si manifesta Il dualismo ontologico (distinzione di 2 parti
dell'essere), a cui corrisponde un dualismo gnoseologico (distinzione di due
forme di conoscenza, una inerente il sensibile, l'altra inerente il mono delle
idee), si riflette nella concezione dualistica dell'uomo: ? Anima ente affine
al soprasensibile ? Corpo ente sensibile. La conoscenza, ergo, è Anamnesi, cioè
ricordo di verità da sempre conosciute dall'anima e che riemergono di volta in
volta nell'esperienza concreta. Platone presenta questa teoria della conoscenza
in due modi: in modo mitico (le anime sono immortali e hanno contemplato le
idee prima di scendere nei corpi) in modo dialettico (ogni uomo può apprenderla
sé verità prima ignorate, per esempio i teoremi matematici). Platone parte dal
Principio che la conoscenza è proporzionale all'essere: essere di grado massimo,
perfettamente conoscibile; non-essere, assolutamente inconoscibile. Tra questi
due estremi esiste una realtà intermedia che è il Mondo sensibile, misto in
essere e non-essere perché soggetto al divenire, a cui corrisponde una conoscenza
intermedia fra scienza e ignoranza, una conoscenza che non è vera e propria
conoscenza e ha nome “Opinione”.
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