domenica 6 maggio 2012

Primo maggio 2012


Primo maggio 2012 Roma: ultimatum a Monti



Camusso: "Se lo spartito non cambia, non vediamo la differenza tra questo esecutivo e quello precedente". Cgil, Cisl e Uil chiedono un cambio di marcia a partire dal fisco, dal reddito da lavoro e pensioni, e dalla tassa sulla prima casa. 

di Davide Orecchio

Una festa difficile, e forse tutto tranne che una festa, questo primo maggio 2012. Dal palco di Rieti, dove hanno tenuto la manifestazione nazionale, i leader di Cgil, Cisl e Uil hanno speso parole forti rivolgendosi direttamente al governo per chiedere un “cambio di marcia”, un “cambio di spartito”. La fine della politica del rigore a senso unico, solo sulle spalle di lavoratori e pensionati. Cambiamenti immediati soprattutto sul fisco: sulle tasse che colpiscono il lavoro e sulle nuove tasse su prime case e carburanti: un tema sul quale le tre confederazioni registrano una sintonia molto alta, e a partire dal quale hanno promesso di proseguire la mobilitazione nei prossimi giorni.
    Angeletti - “Stanno facendo di tutto per rovinarci la festa”, ha detto Luigi Angeletti (segretario generale della Uil) parlando dal palco. In Italia “una persona che vive solo del proprio lavoro è costretta a subire prepotenze” continue. Angeletti ha ricordato che il governo aveva promesso “tre cose”: “Risanare i conti pubblici, fare una politica della crescita, e fare anche un po’ di giustizia sociale e di equità. Sono stati rigorosissimi e veloci per fare tutto ciò che serviva per risanare i conti dello stato ma l’hanno fatto in modo tale che solo dipendenti e pensionati pagheranno il conto. Ci accusano di fare demagogia ma noi siamo molto responsabili. Nel nostro paese – ha proseguito Angeletti - i lavoratori dipendenti pagano più tasse dei loro datori di lavoro. La nostra non è demagogia, è semplicemente non dire bugie, non raccontare un Italia diversa da quella che in realtà è”.
    Il segretario generale della Uil si è poi detto pronto a togliersi il cappello se il governo riuscirà a tagliare i costi della politica, a partire dall'eliminazione delle Province. “La vera prova - ha detto a proposito della nomina dei tecnici Bondi, Amato e Giavazzi – è vedere se sono capaci di tagliare i costi della politica e di prendersela con i più forti. Il presidente Bce ha detto di tagliare le Province, se lo facessero mi toglierei il cappello. Dovrebbero tagliare 5 miliardi di costi della politica. Potrebbero farlo con un decreto e metterci la fiducia. Per i risparmi di 20 miliardi sulle pensioni ci hanno messo un giorno”.
   “La riforma previdenziale per noi tragica – ha proseguito Angeletti - è stata fatta in 15 giorni tagliando per decine di miliardi di euro le nostre pensioni. Ma si può salvare un paese uccidendo i cittadini?”. “Sono stato facile profeta a dire che il tasso di disoccupazione sarebbe andato a due cifre nel 2012”, ma la verità, secondo Angeletti, è che la politica del governo “sta uccidendo il paese e noi abbiamo il dovere politico ma innanzitutto morale di contrastare queste scelte. Questo è un Primo maggio che deve segnare una svolta, un cambiamento del nostro atteggiamento nei confronti del governo. È ora di cambiare marcia. Dobbiamo mettere in campo tutte le iniziative e tutta la nostra forza e pressione per convincere i cittadini italiani che è ora di cambiare politica, non escludiamo nessuna iniziativa”.
Bonanni - “Non ci rassegneremo al declino”, ha detto invece il segretario generale Cisl, Raffaele Bonanni. La Cisl chiede di “far sparire la tassa sulla prima casa perché lavoratori e pensionati più di una casa non ce l'hanno”. Ha detto Bonanni: “Ci hanno caricati come muli - a proposito delle imposte sui lavoratori dipendenti e pensionati - abbiamo chiesto la patrimoniale e il governo l'ha fatta a carico dei poveri'. Bonanni è quindi tornato a chiedere di abbassare la pressione fiscale sui redditi da lavoro dipendente e da pensione.
    Poi un appello per rilanciare la crescita sbloccando tutte le opere pubbliche “che sono ferme”. Il leader Cisl ha quindi annunciato iniziative nelle prossime giornate in tutta italia: sul fisco e sulla vicenda della crescita, “programmeremo iniziative in tutta Italia, e servirà a creare un nuovo clima una nuova condizione”.
    Camusso - “La festa del lavoro si deve festeggiare sempre, anche in anni così difficili come questo, perché bisogna rimettere il lavoro al centro”: così ha esordito Susanna Camusso, leader della Cgil, concludendo la giornata reatina. Camusso ha poi rivolto un pensiero ai “troppi che in questi mesi hanno fatto la scelta più tragica, quella di togliersi la vita” chiedendo alla piazza di “rendere omaggio a tutti loro come ai caduti sul lavoro”. “Questo è il Primo maggio che dedichiamo a chi il lavoro l’ha perso, lo cerca e non lo trova, o alle vittime della riforma previdenziale sbagliata e ingiusta, che si ritrovano sulla strada”.
    Il leader Cgil sottolinea che la politica del rigore è ottusa, “l’Europa sta sbagliando”, è una “politica miope e sbagliata”. “Questo governo deve capire: non servono i tecnici dei tecnici”, e per Camusso bisogna “smettere di aggredire il reddito di lavoratori e pensionati. Provino a guardare un paese che non ce la fa più”. “A chi ci racconta che non c’è un’alternativa al rigore, noi diciamo che c’è: colpire chi ha di più e che nella crisi non ha mai pagato. Si cominci a guardare alle rendite, ai patrimoni, alla finanza e al denaro”. Perché, ha scandito Camusso, “non sono i lavoratori e i pensionati coloro che hanno vissuto al di sopra delle loro possibilità”.
    Tra le proposte alternative lanciate dalla Cgil: “Perché non si fa l’accordo con la Svizzera sui capitali in fuga? Perché non si dà priorità alla legge sulla corruzione, o si reintroduce il falso in bilancio?”. E l’Ici sulle prime case introdotta dal governo “non va bene. Si continua ad avere un’idea che non è progressiva”.
    Camusso chiede quindi al governo di “cambiare spartito” perché in questo modo non si vede la differenza, “non vediamo la differenza tra questo esecutivo e quello precedente”. “Possiamo dire che se non si cambia spartito non vediamo la differenza tra il prima e il dopo. Sul mercato del lavoro non ci hanno convinto quando hanno detto che bisognava ridurre le forme precarie e poi le hanno lasciate tutte. Gli ammortizzatori universali sono più piccoli di quelli che avevamo prima”, per non parlare dei licenziamenti facili.
    La Cgil chiede risposte a partire dal fisco: “Vogliamo una risposta quest’anno sul reddito dei lavoratori e dei pensionati. Si detassi la tredicesima e si diano delle risorse, e poi nel 2013 si faccia la riforma strutturale. Si faccia davvero solidarietà. Quando il risparmio è taglio alla scuola e alla sanità, non si sta risparmiando, si uccidono le risorse per i giovani di questo paese”.
    “Continueremo nella mobilitazione per il fisco e per la crescita – ha promesso il segretario Cgil -. Ci mobiliteremo perché non sopportiamo più un paese che degrada continuamente”. Infine Camusso ha lanciato un invito a firmare l’appello “Mai più complici” per una legge sul femminicidio: “55 donne uccise dall’inizio dell’anno sono una strage impossibile”.

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