mercoledì 13 giugno 2012

Comitato di Sorveglianza del PO FESR Sicilia 2007-2013 Palermo Villa Malfitano



A seguito dell’Articolo di Zaratustra Siculo della Secem pubblichiamo il resoconto letto da un giornale locale della RIUNIONE DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA DEL PO FESR SICILIA 2007-2013 (un piano con sette assi e più di 200 linee di intervento la maggior parte inutile e sovrapposta ad altre)
Dall'Energia ai Beni culturali. Sei dipartimenti regionali nel 2011 hanno speso meno dell'uno per cento dei fondi europei a loro disposizione. La farraginosità delle norme sui regimi di aiuto e il turn over dei dirigenti regionali sono tra le principali cause che hanno bloccato la spesa del dipartimento alle Attività produttive, ferma al 2,4 percento
di FILIPPO PASSANTINO
PALERMO. Dall'Energia ai Beni culturali. Sei dipartimenti regionali nel 2011 hanno speso meno dell'uno per cento dei fondi europei a loro disposizione. La farraginosità delle norme sui regimi di aiuto e il turn over dei dirigenti regionali sono tra le principali cause che hanno bloccato la spesa del dipartimento alle Attività produttive, ferma al 2,4 percento. Gli uffici dell'assessorato alla Sanità, invece, avevano prospettato una spesa di oltre 30 milioni per l'acquisto di apparecchiature. Ma ne sono stati investiti solo 11 e mezzo. Anche il dipartimento della Protezione Civile ha speso meno del previsto: 6,8 milioni contro i 18 programmati.

Una fotografia drammatica, quella scattata dal Comitato di sorveglianza per i fondi strutturali, che si è riunito ieri a Palermo dopo 13 mesi. La Regione, al 30 aprile 2012, ha speso 876 milioni 487 mila euro a fronte dei 6 miliardi e mezzo assegnati da Bruxelles per il periodo di programmazione 2007-2013. In pratica, il 13,4 per cento della cifra complessiva. Superano i due miliardi, invece, le somme già impegnate. Numeri che assegnano alla Sicilia il penultimo posto tra le regioni italiane per impiego effettivo delle risorse. Mentre parti sociali e associazioni di categoria suonano il campanello d'allarme dopo la denuncia del Commissario europeo per le politiche regionali, Johannes Hahn. «Bisogna investire sulla dotazione infrastrutturale al servizio delle imprese, sulla ricerca e sull'innovazione, sul sostegno alle attività con il credito ed i regimi di aiuto», afferma il segretario regionale della Cna, Mario Filippello.

Ma per questo capitolo di spesa finora sono stati erogati solo 34 milioni. Cgil, Cisl, Uil e Legambiente, invece, hanno deciso di non partecipare ai lavori del Comitato per protesta contro l'autorità di gestione regionale. Contestano l'incapacità di spesa delle risorse. E chiedono l'intervento del ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca. Il dirigente generale del dipartimento Programmazione, Felice Bonanno, promette che «saranno mantenuti gli impegni sui tempi di spesa per il 2012, senza incorrere in ritardi ulteriori, anche grazie all'apporto della task force del ministero per lo Sviluppo economico e dell'Unione europea». Ma le sue parole non nascondono le criticità, che a più livelli ritardano ed appesantiscono l'attuazione del Programma. Intanto, entro settembre la Regione dovrà presentare a Bruxelles la proposta di rimodulazione dei fondi per il prossimo anno e mezzo.

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