Il Governo dei banchieri e dei cancellieri di ferro “miopi” ha dato una mano a Nuova Democrazia per superare lo scoglio delle elezioni e restare a galla in un mare di sacchetti di plastica e vuoti a perdere. Così la nuova Grecia che esce da questo defatigante doppio turno elettorale con le ossa rotte ora è pronta per PAGARE e SORRIDERE senza PENSARE. In realtà ha vinto la paura e la disillusione. La paura di uno scivolone all’indietro nel tempo e la disillusione per un sistema politico che si chiama democratico, ma che in effetti è governato da una oligarchia bancaria e speculativa che calcola tutti i suoi progressi misurando in denaro cose e persone indistintamente.
Dall'esito di questo voto dipendeva non solo il futuro del Paese ma anche le prossime mosse dell'Eurozona. I greci erano chiamati a scegliere tra "il rispetto degli impegni" , come ha detto ieri il cancelliere tedesco Angela Merkel, (un cancelliere ormai svuotato di senso politico e di consenso popolare anche e soprattutto nella sua GERMANIA), o la rinegoziazione dei termini del prestito di salvataggio che ha comportato l'imposizione di severe misure d'austerità senza che queste corrispondano a valori EUROPEI, in quanto solidali ed equi in funzione del senso di unità politica più che economica che l’Europa ancora non ha e che la trascinerà verso un inesorabile declino sociale e culturale.
Secem
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