venerdì 22 giugno 2012

HELMUT NEWTON (1920-2004)


HELMUT  NEWTON
La vita con il suo occhio magico
Helmut Neustädter (in arte Newton) , naque a Berlino nel 1920, figlio di genitori entrambi ebrei, cresciuto nella buona borghesia Berlinese degli anni '20-'30. Frequenta il Werner von Trotschke Gymnasium e la Scuola Americana a Berlino. Interessato alla fotografia fin da piccolo, lavora con la fotografa tedesca Else Simon, conosciuta come Yva. A seguito delle leggi razziali lascia la Germania nel 1938 imbarcandosi a Trieste sul piroscafo "Il Conte Rosso" rifugiandosi a Singapore e lavorando come fotografo per il Straits Times. Prende servizio nell'esercito australiano durante la Seconda guerra mondiale, dal 1940 al 1945.  Il 13 maggio 1948 sposa l'attrice australiana June Browne nota come fotografa con lo pseudonimo di "Alice Springs". Dopo la guerra lavora come fotografo freelance producendo scatti di moda e lavorando con riviste come Playboy. Dalla fine degli anni cinquanta in poi si concentra sulla fotografia di moda. Si stabilisce a Parigi nel 1961 e intraprende una carriera come fotografo di moda professionista. I suoi scatti appaiono su varie riviste tra cui i magazine di moda Vogue, L'Uomo Vogue, Harper's Bazaar, Elle , GQ, Vanity Fair, Max e Marie Claire. Il suo particolare stile è caratterizzato dall'erotismo patinato, a volte con tratti sado-masochistici e feticistici. Un attacco di cuore nel 1970 rallenta la sua produzione ma aumenta la sua fama, in particolare con la serie "Big Nudes" del 1980 che segna la vetta del suo stile erotico-urbano, sostenuto con un'eccellente tecnica fotografica. Crea inoltre molti ritratti e altri studi fotografici e incomincia a lavorare per Chanel, Gianni Versace, Blumarine, Yves Saint Laurent, Borbonese e Dolce & Gabbana. Nel 1984 insieme a Peter Max realizza il video dei Missing Persons Surrender your Heart.  Nell'ottobre 2003 dona una collezione di foto alla fondazione Preußischer Kulturbesitz a Berlino. È attualmente esposta al Museo della Fotografia (Museum für Fotografie) vicino alla Bahnhof Zoologischer Garten, la stazione ferroviaria dello zoo di Berlino. In seguito vive a Monte Carlo e Los Angeles. Muore a Los Angeles, il 23 gennaio 2004, in un incidente stradale a Hollywood quando la sua macchina si schianta su un muro del famoso Chateau Marmont, l'hotel sul Sunset Boulevard che era stata per anni la sua residenza quando abitava nella California del Sud. Le sue spoglie sono state poste a Berlino nel cimitero ebraico di Friedenau, la sua tomba è collocata a qualche metro da quella di Marlene Dietrich.
Un uomo che ha sempre amato le donne e la loro carica espressiva, ma che spesso ci ha fatto conoscere il lato interiore e voyeuristico della ragione umana nella solitudine di spazi occupati da figure gigantesche. Ha rappresentato un epoca ed è andato al di là della sua essenza culturale per sdoganare tabù e regressioni mentali dell’Occidente che  pensava, dopo la vittoria militare nella seconda guerra mondiale, di poter colonizzare il Mondo con le sue paranoie freudiane e  i suoi film musicali, mentre si apre, nel suo interiore abitacolo esistenziale come un anticorpo, il muro del pianto con il blues e l’hard rok che sgretolano i sogni di successo e si confondono con il Neo capitalismo aggressivo e complice di tutte le Mafie. Helmut Newton, ebreo quasi universale e non ortodosso, come recita il suo vero cognome che tradotto significa abitante della città nuova, è un precursore. Un uomo che apre in un momento magico per l’Arte e la Letteratura mondiale alla contaminazione essenzialista dei popoli primitivi con una semplicità e una coerenza che spesso viene sottovalutata rispetto all’icona che superficialmente avvertiamo di lui.
Cominciamo con lui un cammino nell’Arte Fotografica contemporanea del XIX Secolo.
Ugo Arioti


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