martedì 22 ottobre 2013

Avventura alla periferia di una galassia dell’universo conosciuto ( Ugo Arioti@2013)


Avventura alla periferia di una galassia dell’universo conosciuto

( Ugo Arioti@2013)

“Le probabilità di vedere un ufo dipendono da tanti fattori, non si può fare una scheda di istruzioni per l’uso. È molto difficile. Il concetto di oggetto non identificato, poi, è relativo. Per te che lo osservi dal cielo è sconosciuto, per la torre di controllo potrebbe essere un velivolo normalmente nei nostri cieli. Bisogna imparare a capire cosa si guarda in cielo, quali punti luminosi puoi vedere e identificare: pianeti, aerei di linea, lanterne cinesi, la ISS, un pallone sonda ecc. Poi eliminare le ipotesi più probabili fino a che rimane solo l'ufo. Ma quest’astronave di donne verdi è un fatto assai strano e terribile. Forse stanno pensando di invadere la terra trasformandoci attraverso rapporti promiscui in tanti omini verdi? Mah!” Questo passava per la mente di Lucio mentre faceva il suo dovere di cittadino avvisando le autorità dell’accaduto. Ma le autorità, che lo conoscevano, non lo prendevano troppo sul serio. Lucio era amico della Mariuccia, la barista di Piazza Gelsomino. La trascorreva interi pomeriggi a narrare agli amici e a chi voleva ascoltarlo di quando gli alieni lo avevano rapito il 3 marzo di molti anni prima, quando già in età di ragione amava il buon vino e le donne!  Ora, nel raccontare i fatti al carabiniere di servizio, Lucio Geraci, si era scordato di riferire un particolare importantissimo, a suo giudizio, per mettere sull’avviso la collettività del pericolo incombente, ma temeva che non lo avrebbero creduto. Così si tenne sul vago e parlò di omini verdi! Invece, sull’astronave aliena atterrata davanti casa sua quel 25 di dicembre, mandando in pezzi l’albero di Natale con tutte le lucette verdi bianche e rosse, che aveva sistemato nello spiazzo antistante, non c’erano omini, ma femminucce!  Pensava e ripensava all’accaduto e, nello stesso tempo, seguiva una subroutine del cervello che gli suggeriva di non narrare allo “sbirro” che lo sbarco non era  di alieni maschi, al contrario erano aliene femmine che si somigliavano tutte e che portavano una mantellina leggera verde acqua che lasciava trasparire tutte le loro splendide forme. Che fisico! Tutte belle e alte. Donnone di un metro e novanta con tutti gli attributi al posto giusto( fossero state terrestri non avrebbero avuto la pelle verde, per il resto erano come le donne belle di questo magnifico Mondo) Il carabiniere, sicuramente, non avrebbe scritto la relazione e si sarebbe messo a ridere di lui, delle sue visioni. “Meglio così! Alieni maschi sono più credibili! La ben’amata è troppo tradizionalista. Sicuramente mi avrebbero preso per visionario e avrebbero irriso me e la mia esperienza! Meglio così! Si, vai a dirgli al brigadiere Costa che erano fimmini! Seh, mi avrebbe, come minimo, fatto un test per vedere se avevo bevuto!”

 
Intanto, nella caserma di Borgo Violino al Piano, il brigadiere Costa riferisce al maresciallo capo della stazione, dell’ennesima testimonianza del Geraci sugli UFO.
< E tu che hai fatto ? > chiese il maresciallo alla fine di quell’irridente narrazione.
< Che dovevo fare maresciallo? Ho archiviato il caso con gli altri dodici avvistamenti, nel cestino della carta!>

 
Ma cosa era successo quel 25 di Natale di quell’anno davanti casa di Lucio? Questa è una storia veramente incredibile. Un viaggio ai confini dell’iperspazio periferico della galassia ZX3454323WZ5 o lì vicino. Cominciate a leggere e studiare le effemeridi dei pianeti e delle stelle che la popolano …

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