Il povero Virgilio, poeta della Roma imperiale accompagnatore, eticamente corretto, di Dante nella Divina Commedia, in gioventù subì lo sfratto dalla casa paterna e dai terreni nel mantovano che ad essa erano legati, così mise insieme alcune poesia a carattere ECOLOGISTA e ne fece una composizione: LE BUCOLICHE. Non bastarono ad evitargli lo sfratto. Ma, come succede a volte, si chiude una porta e si apre un portone. Virgilio arrivò a Roma e entrò nelle grazie di MECENATE, un nome un marchio una garanzia. Scrisse per Mecenate le Georgiche e da li in poi il suo cammino fu ricco di allori. Lo chiamiamo in causa perchè amava la Sicilia e per un periodo visse nell'Isola.
Caro Virgilio,
ti scriviamo per farti sapere che da qualche tempo siamo sottoposti, un po come è accaduto anche a te, agli umori di un certo Rosarius Crocetta ( diminutivo di CROCE intesa come strumento di tortura e di morte e non come filosofo e letterato italiano). Questo soggetto si comporta come quel tale Alfeno Varo ( o VARA che in siciliano è sempre qualcosa che si lega con morte) che ti volle, dopo averti adescato con una campagna elettorale "rivolusionaria", privare di ogni tuo avere e cacciare dalla tua amata casa paterna. Come puoi ben capire la cosa si mette male quaggiù per noi siciliani e vorremmo che tu ci raccomandassi a Dante o a qualche amico tuo, tipo Mecenate, che ci possa liberare dal danno oltre che dalla beffa.
Ringraziandoti anticipatamente ti porgiamo tutto il nostro affetto e la nostra ammirazione, sicuri del tuo interessamento dall'aldilà dove sei abbastanza conosciuto e stimato!
I tuoi per sempre lettori siciliani che si firmano, per delega sentimentale,
Also Sprache Zaratustra!
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