L’ennesimo naufragio nell'isola dei
Conigli
Un grido su tutti, quello di papa Francesco, “VERGOGNA”.
Vergogna per chi resta a guardare, per chi promulga leggi razziste, per chi
organizza le spedizioni della morte, per le organizzazioni mondiali che
parlano, parlano e non fanno niente di concreto per fermare la tratta degli
esseri umani. Vergogna per l’Europa che non combatte questa mafia e non vigila
sui suoi confini. Vergogna per noi che assistiamo a questo ennesimo massacro
con cinismo e vigliaccheria. Tutti bravi CRISTIANI, seduti in poltrona a
indignarsi fino al prossimo naufragio. Le parole sono cenere e vento in questo
momento di dolore. Il mediterraneo, culla di civiltà, ora è tomba dell’umanità.
Ma a chi importa di milioni di persone che scappano dalle guerre e dalla fame
ogni giorno da una parte del Mondo depressa e sfruttata dalla multinazionali
della morte? Le lobbie delle armi sono più forti dei governi. Gli stessi
parlamentari sono foraggiati da chi fa buchi e tira su petrolio e da chi
costruisce strumenti di morte. Il pacifismo è un illusione, qualcuno arriva a
dire che bisogna difenderlo con le armi e non con il cuore e la mente. Stiamo vivendo
un era di paura e di ferocia inaudite. Dio
lo abbiamo nascosto in cantina, con la Madonna e i Santi Martiri della Chiesa. Viviamo
chiusi nel nostro egoismo, mentre i poteri occulti sono sempre più forti e
portano morte e devastazione nel Mondo e nelle nostre anime. Bisogna arrestare
questa deriva. Come? Con la nostra passione e il nostro impegno per la
smilitarizzazione del Mondo e per la Solidarietà tra Nazioni ricche e povere. La
gente non scappa per farsi una vacanza e per venire a rubare quei pochi stracci
inutili che conserviamo, fugge dalla morte sicura e dall’abbandono. L’unica
speranza che nutro è quella che vive nella stessa essenza del popolo siciliano
che i lampedusani hanno messo in luce
in questi momenti bui e terribili: la
fratellanza e l’accoglienza. Non abbiamo il diritto di riocacciare in mare chi
ha attraversato a suo rischio il canale di Sicilia, dobbiamo accoglierlo e
sfamarlo e dargli la possibilità di continuare il suo viaggio nel Mondo. Ricordate
le parole di Gesù: “ quello che farete al più piccolo dei miei figli lo farete
a me”!
Ugo Arioti
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