lunedì 27 giugno 2016

Il voto spaventato: Spagna giugno 2016

Può sembrare, a chi odia la democrazia, che in Spagna si stia facendo overdose di elezioni. Il popolo, dopo appena sei mesi e una montagna di chiacchiere inconcludenti, è tornato a votare, più stanco e afflitto di prima dai problemi reali della vita. Tutto come prima, il Premier conservatore aggiusta i suoi numeri, ma da solo non potrà mai governare (gli diciamo che questa è una bocciatura? Forse, non lo ha capito), i socialisti, o quel che resta del socialismo spagnolo restano li alla finestra, non hanno saputo dare un alternativa alla gente. La speranza "Iglesias" forte, ma non quanto basta. a farla da padrona, quindi, è la paura. Paura di qualcosa che i midia finanziari di potere vanno gridando per terrorizzare: RESTAURAZIONE, CONSERVAZIONE, MANTENIMENTO e SOPRAVVIVENZA. 
Dobbiamo restare in Europa: Si, ad ogni costo! Costi quel che costi! Ma cos'è l'Europa? Cos'è la democrazia avvilita da una compagine burocratica autoreferenziale e lontana milioni di chilometri dai popoli europei?  UE vicina, solo, all'arroganza dei banchieri ebreo-tedeschi, alle lobbie finanziarie, alle mafie, a chi le toglie i problemi, magari scaricandoli sui profughi, sugli indifesi e sui più deboli. In questo quadro apocalittico, gli spagnoli hanno voluto imprimere la loro pennellata, che è rossa per i CONSERVATORI (Altolà), verde per chi rimette al centro gli interessi della gente. Non ci vuole molto a capirlo. Ma, il vero problema è che non esiste più un "sincero e popolare" partito socialista in Spagna.
In bocca la lupo compagni e amici spagnoli, il futuro è a tinte fosche e non si avvisano squarci di buon tempo!

Ugo Arioti 

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